Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

sabato 30 novembre 2024

Assidui e concordi nella preghiera. Commento al Salterio - Salmo 31

Lettura

Salmi 31

1 Di Davide. Maskil.

Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa,
e perdonato il peccato.
2 Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male
e nel cui spirito non è inganno.
3 Tacevo e si logoravano le mie ossa,
mentre gemevo tutto il giorno.
4 Giorno e notte pesava su di me la tua mano,
come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore.
5 Ti ho manifestato il mio peccato,
non ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe»
e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.
6 Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell'angoscia.
Quando irromperanno grandi acque
non lo potranno raggiungere.
7 Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo,
mi circondi di esultanza per la salvezza.
8 Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire;
con gli occhi su di te, ti darò consiglio.
9 Non siate come il cavallo e come il mulo
privi d'intelligenza;
si piega la loro fierezza con morso e briglie,
se no, a te non si avvicinano.
10 Molti saranno i dolori dell'empio,
ma la grazia circonda chi confida nel Signore.
11 Gioite nel Signore ed esultate, giusti,
giubilate, voi tutti, retti di cuore.

Commento

Il componimento è indicato come Maskil, ovvero "contemplazione, istruzione sulla saggezza". Questo termine è riferito ad altri 12 salmi.

Il Salmo 31, incentrato sul tema della confessione e del perdono divino, è introdotto dalla formula ebraica ashre, "beato", che è propria della letteratura sapienziale ed è utilizzato anche da Gesù nella sua predicazione (cfr. Mt 5,1-12, "le beatitudini"). Al termine ashre è contrapposto altrove il termine arur, "maledetto".

I versetti 1-2 presentano il perdono dei peccati attraverso una terminologia assai frequente nella Bibbia, Il verbo più usato è nasa, "portare via", "togliere". Dall'ambito cultuale deriva il verbo kasah, "coprire". Il verbo hashab, "imputare" è invece proprio dell'attività commerciale: il peccato è visto come un debito, che Dio rimette all'uomo e cancella. A questo significato si ispira anche Gesù nella preghiera del Padre nostro ("rimetti a noi i nostri debiti", Mt 6,12).

Il peccato è rappresentato come il nemico più pericoloso, che si annida nella coscienza e dilaga anche nel corpo (vv. 3-4). Il salmista descrive il tormento interiore causato dal peccato nascosto. La colpa non confessata si manifesta come un peso insopportabile, che consuma sia fisicamente che spiritualmente. Le acque possenti (v. 6) sono una immagine biblica usuale per una grande calamità e potrebbero alludere anche al diluvio genesiaco.

Ma l'accento che il salmista vuole porre è più sul perdono, descrivendo la felicità che deriva dalla confessione del peccato davanti a un Dio il cui desiderio è quello di perdonare.

Una volta purificato dal suo male il peccatore pentito diventa un maestro di vita per gli altri. Sarà Dio stesso a indicargli le parole da dire e le cose da fare per seguirlo sulla strada della verità e della giustizia.

Il peccatore perdonato si rende conto che per i retti di cuore non è questione di "morso" e "briglia" (v. 9), ma di tenersi docili sotto lo sguardo di Dio, che indica la via da seguire a chi confida in lui e lo circonda di grazia, inebriandolo della gioia ineffabile di sentirsi perdonato (vv. 10-11).

Il Salmo 31 afferma il principio retributivo di tipo tradizionale, che anche nella vita presente mette in stretta connessione la sventura con la colpa e il divino favore con la fedeltà dell'uomo a Dio (v. 11). Paolo riprende e cita direttamente questo salmo nella sua lettera ai Romani (Rm 4:6-8) per supportare la sua argomentazione sulla giustificazione per fede e non per opere. Come Davide sperimentò la beatitudine del perdono attraverso la misericordia divina, così ogni credente è dichiarato giusto davanti a Dio grazie alla fede. Il Salmo 31 insegna che il perdono è un dono gratuito di Dio, ottenibile indirizzando a lui la confessione sincera e il pentimento.

- Rev. Dr. Luca Vona