Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

sabato 4 dicembre 2021

Fermati 1 minuto. La missione che origina dall'ascolto

Lettura

Matteo 9,35-38; 10,1-8

9,35 Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. 36 Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. 37 Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! 38 Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».

10,1 Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità. 2 I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, 3 Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, 4 Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì. 5 Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6 rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. 7 E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. 8 Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

Meditazione

Nell'esercizio del suo ministero itinerante Gesù predica e guarisce, ma poco prima di questo passo del Vangelo di Matteo assistiamo all'interpretazione malevola del suo operato da parte dei farisei («Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni»; Mt 9,34). I farisei, maestri, "stanziali" poiché insegnavano nelle sinagoghe, non sono in grado di avvicinare il popolo al mistero liberatore del regno di Dio.

Così le folle si mostrano come pecore senza pastore e Gesù ne prova grande compassione. Una condizione in cui si trovano molti cristiani disorientati dalla Babele di chiese e confessioni di fede spesso in contrapposizione tra loro, oppure da un soffocante legalismo, che avviluppa, con precetti di uomini (Is 29,13; Mt 15,9), la libertà dei figli di Dio, guidati dallo Spirito che soffia dove vuole (Gv 3,8).

Gesù ci invita a condividere la compassione provata dalla sua natura non solo divina, ma pienamente umana, e a pregare affinché il Padre mandi operai che sappiano prendersi cura della sua messe (Mt 9,38). Il suo regno, infatti, ha bisogno di molto lavoro e di braccia rese forti dalla potenza di Dio.

Il mandato di Gesù a scacciare i demoni, guarire da ogni malattia e annunciare che il Regno di Dio è vicino (Mt 10,8) è conferito non a un singolo ma a ciascun membro di un collegio di apostoli. È conferito attraverso una specifica chiamata. Nessuno può considerarsi inviato da Gesù in missione senza avere avuto un incontro personale con lui, senza essere stato chiamato per nome. 

Nell'antichità e nel pensiero biblico, fin dal racconto della Genesi, in cui Adamo è chiamato a dare un nome a ogni creatura, per dominarla, prendendosi cura di essa, "possedere" il nome di una cosa o di una persona significava entrare in contatto con l'essenza intima di quella realtà. così Gesù ci chiama conoscendo le profondità del nostro cuore, comprese le sue debolezze, le sue ferite, i suoi limiti. 

Per questo tra i suoi discepoli non troviamo uomini dotti e potenti ma pescatori e peccatori. Egli li invia "dopo averli istruiti" (Mt 10,5). È dall'ascolto della sua Parola che prende le mosse la missione. Chi non incontra Gesù nella preghiera, chi non ascolta la sua parola nelle Scritture, non può considerarsi suo discepolo.

In questa prima fase della missione il Signore invita i suoi discepoli ad andare due a due - il testo del brano evangelico ci presenta sei coppie di nomi - ad annunciare la sua parola ai figli di Israele: «rivolgetevi alle pecore perdute della casa d'Israele»; ma man mano che crescerà l'ostilità alla sua missione e ancor più dopo la sua resurrezione, il mesaggio evangelico verrà esteso a tutto il mondo e "a ogni creatura" (Mt 16,15). 

Siamo chiamati a testimoniare il Cristo a chi ci è vicino, nel nostro ambiente quotidiano, lì dove Dio ci ha chiamati; senza dimenticare che non ci spettano privilegi in quanto destinatari e annunciatori del vangelo, all'infuori del privilegio della grazia.

Preghiera

Accendi in noi, Signore, la compassione verso l'umanità dispersa alla ricerca di verità e giustizia; possa trovare nel tuo volto la luce della salvezza. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona