Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 12 maggio 2022

Fermati 1 minuto. Un cuore grande per donare e ricevere

Lettura

Giovanni 13,16-20

16 In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. 17 Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. 18 Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. 19 Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. 20 In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Commento

Gesù ha appena lavato i piedi ai suoi discepoli, mentre si approssima l'ora della sua passione. Quel chinarsi di fronte a coloro che ha amato fino alla fine prefigura l'abbassamento di Dio nel profondo della miseria e della sofferenza umana, il suo rendersi presente nella nostra fragile natura.

Come uno schiavo non ha maggiori privilegi del padrone e un ambasciatore non ha maggiore importanza di colui che l'ha inviato, i discepoli sono chiamati all'umiltà, per obbedire alla parola di Dio e porsi a servizio del prossimo. Ma lungi dalla mortificazione fine a se stessa, troveranno in questo atteggiamento la vera beatitudine. Perché quando siamo una cosa sola con l'altro la sua gioia è la nostra gioia.

Gesù parla del suo tradimento imminente utilizzando le parole del Salmo 41: "colui che mangiava il mio pane alza contro di me il calcagno" (Sal 40,10). Mostrare a qualcuno il calcagno era un segno di disprezzo e ostilità. Nel contesto del Salmo è richiamato il tradimento di Davide da parte di Achitofel, che finì con l'impiccarsi, prefigurando il triste esito del tradimento del "grande Davide" - Gesù - da parte di Giuda (cfr. 2 Sam 16,20-22; 17,23). Il richiamo alle Scritture da parte di Gesù indica che ciò che sta per accadere si situa all'interno del progetto di salvezza del Signore e che la sua divinità si rivela anche nell'umiliazione della croce. "Io sono" (v. 19), infatti è un rimando al nome con cui Dio rivela se stesso (Es 3,14).

La profezia di Gesù ha come scopo quello di accrescere la fede dei discepoli nella sua divinità, sovranità e onniscenza una volta che si sarà adempiuta (v. 19). Questo essere confermati nella fede si realizzerà non mediante il semplice sforzo umano, ma per il Consolatore, lo Spirito che Gesù invierà dopo la sua ascensione, affinché guidi i suoi discepoli verso la verità tutta intera (Gv 16,13). L'autorità degli apostoli risiede in colui che li ha mandati e confermati; di conseguenza, chiunque riceve coloro che che Cristo ha inviato riceve Cristo stesso.

Con le parole che accompagnano il gesto della lavanda dei piedi Gesù ci invita a liberarci dalla logica del mondo, che porta l'uomo a considerare il prossimo come semplice strumento per raggiungere i propri scopi. Il risultato dell'egoismo è una felicità sterile, che impoverisce innanzitutto chi la persegue. Solo vivendo una spiritualità di comunione riusciremo a scoprirci dono per gli altri e a scoprire nel prossimo un dono per noi, al quale fare spazio. Un cuore grande è capace di donare tanto, ma riceve nella proporzione in cui si dona.

Preghiera

Purificaci nel lavacro della tua misericordia, Signore, e dilata il nostro cuore affinché possiamo accogliere ogni uomo e ogni donna come fratello e sorella da servire, nello spirito delle beatitudini che hai proclamato. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona