Lettura
Giovanni 14,21-26
21 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
22 Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». 23 Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25 Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26 Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Commento
Il "Giuda, non l'Iscariota" qui menzionato potrebbe essere il "Giuda Taddeo" menzionato dai sinottici (Mt 10,3; Mc 3,18), ma alcune versioni del testo riportano "Giuda il Cananeo". Le sue parole tradiscono una visione trionfalistica del Messia, ma Gesù gli risponde che si manifesterà spiritualmente e solo a chi crede in lui.
Gesù insiste sull'osservanza dei suoi comandamenti (v. 21) e della sua parola (vv. 23 e 24) per poter ricevere il suo amore e la sua manifestazione. La promessa è rivolta non solo agli apostoli ma h ogni credente che si mantiene fedele al vangelo. La rivelazione è presentata da Gesù non come una semplice comprensione intellettuale, ma come l'essere resi partecipi della stessa vita di Dio, il quale non si manifesterà a distanza, come fece con Mosè nel roveto ardente, ma prenderà dimora nell'anima di ogni discepolo obbediente.
Il Consolatore, lo Spirito Santo, ricevuto dal credente, a sua volta risveglia la memoria dell'insegnamento di Gesù e richiama alla costanza nell'impegno di annunciare il vangelo. Troviamo in questo brano la seconda delle cinque promesse dello Spirito Santo che costelleranno i discorsi che Gesù sta pronunciando (Gv 14,16-17; 14,26; 15,26; 16,7-11; 16,13-15).
Il ricordo della rivelazione di Gesù e la sua accurata comprensione prenderanno forma nelle Scritture del Nuovo testamento, mentre lo Spirito accompagnerà gli apostoli testimoniando con opere potenti (Eb 2,4) la parola del vangelo. La memoria di Cristo nella Chiesa non è lettera morta ma è lo Spirito Santo: memoria e parola vivente.
Mediante la fede troviamo una casa in Dio e Dio trova una casa in noi. Figli nel Figlio, amati dal Padre, guidati dallo Spirito, possiamo custodire e portare Dio in ogni luogo e in ogni momento.
Preghiera
Signore, ti apriamo la porta del nostro cuore; vieni ad abitare in mezzo a noi; affinché possiamo essere consolati e diventare consolatori, mediante la tua parola di salvezza. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona