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Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto
Ministro della Christian Universalist Association
Ministro della Christian Universalist Association
sabato 31 maggio 2025
Eccellere nella carità
Non trascurare il significato dell'Ascensione di Gesù
Ma notiamo il giorno dell'Ascensione, che passa in punta di piedi ogni giovedì? Ci fermiamo meravigliati innanzi all'ascesa di Gesù tra le nuvole alla destra di Dio, l'evento che forma il ponte indispensabile tra Pasqua e Pentecoste?
I fondamenti dell'Antico Testamento
Il racconto di Luca in Atti 1-2 riflette tre scritture antiche che illuminano l'ascensione di Gesù:
Elia ascende ed Eliseo riceve lo Spirito - Come Elia "fu rapito in un turbine verso il cielo", così Gesù "fu elevato". Come Eliseo ricevette lo spirito che aveva potenziato Elia, così gli apostoli avrebbero presto ricevuto lo Spirito Santo.
Il Figlio dell'uomo sulle nuvole - La "nuvola" che nascose Gesù dalla vista degli apostoli allude alla visione di Daniele del "figlio dell'uomo" che viene "con le nuvole del cielo" all'Antico dei giorni per ricevere un regno indistruttibile. Davanti al Sinedrio, Gesù collegò Daniele 7 con il Salmo 110: "Vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza e venire con le nuvole del cielo".
Assiso alla destra di Dio - Il Salmo 110,1 era ben presente nella mente di Gesù mentre si avvicinava la croce e la risurrezione. Pietro citò questo salmo alla Pentecoste, annunciando che i segni dell'effusione dello Spirito erano prova dell'ascesa di Gesù al cielo: "Pertanto, essendo stato innalzato alla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che voi vedete e udite".
Il significato profondo
L'uso del Salmo 110 da parte di Pietro chiarì che l'intronizzazione regale di Cristo alla destra di Dio era il prerequisito indispensabile per conferire lo Spirito Santo al suo popolo.
Nessuna ascensione, nessuna Pentecoste. Nessuna Pentecoste, nessuna distribuzione dei doni dello Spirito. Nessuna distribuzione dei doni, nessuna testimonianza evangelica mondiale. Tutto dipende dal Cristo asceso e regnante.
Le citazioni dell'Antico Testamento nel racconto dell'ascensione illuminano il messaggio meraviglioso: Gesù è entrato in cielo in gloriosa rivendicazione come Rivelatore del Padre, il Figlio dell'uomo che regna supremamente, e il Messia che dona lo Spirito. Il Cristo vivente, asceso e regnante è attivo oggi nella tua vita e nella sua chiesa attraverso la sua Parola vivente e il suo Spirito onnipresente e onnipotente.
- Fonte: Dennis E. Johnson, The Gospel Coalition, 29 maggio 2025
venerdì 30 maggio 2025
Dalla critica radicale alla mistica: l'itineriario spirituale di Gottfried Arnold
Fermati 1 minuto. L'ora che genera la vita
Le divisioni liturgiche nella Generazione Z: tra tradizione e modernità
La Sorprendente Divisione di Genere
Questa apparente contraddizione nasconde un pattern rivelatore: la principale linea di divisione non è teologica, denominazionale o politica, ma di genere. I giovani uomini gravitano principalmente verso il culto tradizionale, mentre le donne della Gen Z sono attratte dalla CCM. Questa non è una categorizzazione rigida - esistono molte eccezioni - ma il trend è sufficientemente chiaro da prefigurare importanti conseguenze future.
Per i giovani uomini, il culto tradizionale rappresenta stabilità in un mondo di costante reinvenzione. Cercano una fede che "pianti i piedi, incroci le braccia e dica: questo è ciò in cui crediamo, non è cambiato e non cambierà". L'Ortodossia offre loro strutture immutabili e certezze non negoziabili come contrappunto a una cultura caratterizzata dal cambiamento perpetuo.
Le giovani donne cristiane, invece, sono più interessate all'autenticità personale e all'intimità con Dio. La CCM risponde a questo bisogno con testi emotivi ed espressivi che proclamano: "Questo sono io, senza filtri né pretese. Sono qui, come sono, davanti a un Dio che mi ama". Anche questo può essere controculturale, ma rappresenta un'espressione di culto radicalmente diversa dalla liturgia tradizionale.
L'Amplificazione Digitale della Divisione
Questa separazione è drammaticamente amplificata dalla segregazione online dei generi nella Gen Z. Piattaforme come Reddit, YouTube e X (ex Twitter), a maggioranza maschile, sono diventate hub per discussioni teologiche profonde. Il gruppo "Orthodox Christianity" su Reddit conta oltre 85.000 membri, molti dei quali giovani che scoprono l'Ortodossia attraverso dibattiti online. Un membro di una chiesa ortodossa in California ha riferito di vedere regolarmente giovani uomini unirsi alla congregazione dopo aver incontrato l'Ortodossia in spazi digitali.
Nel frattempo, la CCM prospera su Instagram e TikTok, dove il pubblico femminile si coinvolge attraverso il fascino emotivo e visuale della musica. Gli algoritmi rinforzano queste divisioni in modo autoalimentante: più contenuti consumiamo, più ne riceviamo dello stesso tipo. La teologia che TikTok serve a una ventunenne è completamente diversa da quella che circola sui forum ortodossi o nel feed YouTube di Jordan Peterson.
Psicologia delle Preferenze: Agency vs Comunione
Secondo lo psicologo sociale Jonathan Haidt, questa divisione riflette differenze più ampie in ciò che uomini e donne tendenzialmente desiderano. Gli uomini spesso prioritizzano l'agency - la capacità di superare ostacoli interni ed esterni per crescere e raggiungere uno scopo. Le donne privilegiano frequentemente la comunione - la ricerca di relazioni, connessione e armonia.
Per i giovani uomini interessati a disciplina, autocontrollo e resilienza, l'Ortodossia e tradizioni simili offrono liturgie strutturate e digiuni rigorosi che l'evangelicalismo CCM non fornisce. Per le giovani donne che enfatizzano la connessione personale e la devozione a Dio, la CCM risuona profondamente perché l'industria produce musica pensando esattamente a questo segmento demografico.
Verso il Futuro: Rischi e Opportunità
Se queste due traiettorie continuano, l'autore non prevede nuove "guerre del culto" come negli anni '90, ma una divisione strutturale verso congregazioni completamente separate - non dibattiti accesi su inni e chitarre elettriche, ma uno scivolamento lento verso chiese interamente distinte.
Questo sarebbe problematico per ragioni ovvie. Mentre i cristiani si sono divisi in chiese diverse per molte ragioni dalla Riforma, non abbiamo mai visto intere chiese divise per genere. Sarebbe una novità storica preoccupante.
La Soluzione: Teologia del Recupero
La "teologia del recupero" di Gavin Ortlund offre una via d'uscita promettente. L'idea è recuperare tradizioni cristiane storiche per arricchire il culto moderno - non respingendo forme contemporanee come la CCM, ma approfondendole. Significa guardare indietro per andare avanti, reclamando pratiche perdute che hanno storicamente formato il culto cristiano.
Le chiese evangeliche potrebbero iniziare con un rinnovato focus sulla Comunione del Signore - forse settimanale invece che mensile o annuale. Questo è un atto sia di agency che di comunione, chiamando i credenti all'auto-esame, alla partecipazione comunitaria e all'incontro personale con Cristo.
Potrebbero anche far rivivere preghiere nella forma del responsorio o recitazione di credi che hanno formato il culto cristiano per secoli. Questi elementi forniscono il rigore che i giovani uomini cercano senza alienare le donne, essendo tradizionali e comunitari insieme.
Chiamata all'Azione
Autenticità e stabilità non devono essere in contrasto. Una chiesa che integra tradizione e innovazione, struttura ed emozione, agency e comunione nel culto invia un messaggio potente: la nostra fede è personale, radicata e distintiva. Uomini e donne possono adorare insieme in armonia, non in omogeneità, il Dio che li ha creati entrambi. Per il bene di questa generazione, è essenziale che ciò accada.
- Fonte: Luke Simon, Christianity Today, 29 maggio 2025
giovedì 29 maggio 2025
Fermati 1 minuto. Ancora un poco
martedì 27 maggio 2025
Paul Gerhardt, padre dell'innografia luterana
Fermati 1 minuto. Presenza incontenibile
lunedì 26 maggio 2025
Agostino di Canterbury e l'evangelizzazione degli Angli
Filippo Neri. La gioia rende saldo il cuore
Fermati 1 minuto. L'ora della prova
sabato 24 maggio 2025
Siate facitori della parola
venerdì 23 maggio 2025
Fermati 1 minuto. Non più servi ma amici
Lettura
Giovanni 15,12-17
12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. 13 Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. 14 Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. 15 Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. 16 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17 Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.
Commento
L'amore che ci chiede di esercitare Gesù è un comandamento prima che un'emozione. Questo significa che deve travalicare le sensazioni del momento e le simpatie particolari, ma deve rappresentare una vera e propria scelta. L'amore non esclude il dovere della correzione, che deve essere sempre accompagnata dalla dolcezza e dalla vigilanza su di sé (Gal 6,1-2).
Vi è una stretta relazione tra l'amore e la fede. Senza la testimonianza della carità la nostra fede è vana e non risulta credibile.
Saremo amici di Gesù se faremo ciò che egli ha comandato (v. 14). L'amore che ci viene richiesto è dunque un amore fattivo, una fede che si fa operosa, non uno sterile assenso dell'intelletto o un devoto sentimentalismo.
Nei discepoli non c'è spazio per alcuna forma di orgoglio spirituale perché è Gesù che li ha scelti - "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi" (v. 16), a prescindere dai loro meriti, proprio come Israele fu costituito da Dio suo popolo a presceindere da ogni merito.
Anche i discepoli sono stati "costituiti" (v. 16), Gesù ha affidato loro un vero e proprio mandato, affinché portino frutto. Il frutto di questa elezione è descritto dal Nuovo Testamento e consiste nelle buone attitudini (Gal 5,22-23), nella rettitudine (Fil 1,11), nella lode (Eb 13,15) e soprattutto nella predicazione del vangelo della salvezza (Mt 28,18-20; Rm 1,13-16).
L'investitura che Gesù conferisce ai discepoli è in relazione con il suo esempio di amore totale (v. 12). I cristiani sono chiamati a seguire l'esempio dell'amore sacrificale di Gesù sulla croce, donandosi gli uni gli altri senza riserve.
Gesù assicura che la preghiera fatta nel suo nome - ovvero secondo le necessità del regno di Dio - sarà esaudita (v. 16). Dobbiamo impegnarci a chiedere soprattutto l'amore vicendevole che Gesù comanda, perché questi può essere ottenuto solo come dono soprannaturale. Non c'è bene più grande, perché se vi fosse carità ovunque, nessun altra legge sarebbe necessaria per gli uomini.
Preghiera
Insegnaci ad amare, Signore, come tu ci hai amati; affinché la carità operosa generi frutti di conversione, a lode del tuo Nome. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona
giovedì 22 maggio 2025
Fermati 1 minuto. Obbedienti per amore
Lettura
Giovanni 15,9-11
9 Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10 Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11 Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Commento
Pur sapendo che la sua passione è prossima, Gesù non ha dubbi sull'amore del Padre per lui e assicura ai discepoli il proprio amore, esortandoli a rimanere in esso.
Gesù non si riferisce a uno stato puramente emotivo, ma innanzitutto all'obbedienza: "Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore" (v. 10).
Il modello della nostra obbedienza deve essere l'obbedienza di Gesù al Padre; come questa è alla base della gioia di Gesù, i credenti che obbediscono ai suoi comandamenti sperimentano la stessa gioia.
L'amore, non la paura, è dunque il fondamento dell'obbedienza al vangelo. Quell'amore che il cuore dell'uomo desidera ricevere e donare in abbondanza e che trova nella comunione con Cristo la qualità e la quantità dell'amore con cui il Padre e il Figlio si amano. Rinunciare a questo amore significa disertare la gioia. Trovarlo e coltivarlo colma la nostra più profonda aspirazione.
Preghiera
Guidaci, Signore, alla pienezza della gioia, lungo le vie dei tuoi comandamenti, sospinti dall'amore che tu stesso ci doni. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona
mercoledì 21 maggio 2025
Fermati 1 minuto. Il buon agricoltore
martedì 20 maggio 2025
Nil Sorskij, riformatore del monachesimo russo
Fermati 1 minuto. Pace a caro prezzo
lunedì 19 maggio 2025
Dunstan di Canterbury e la bellezza di Dio
La Chiesa anglicana celebra oggi la memoria di Dunstan di Canterbury, monaco e arcivescovo primate della chiesa d'Inghilterra. Dunstan era nato nei pressi di Glastonbury, forse nel 910. Dalle sue biografie non traspare in modo del tutto chiaro se la sua famiglia fosse nobile, o se invece egli sia entrato dopo la sua nascita a far parte dell'importante casata del vescovo di Winchester. Ad ogni modo, fu quest'ultimo ad avviarlo alla vita monastica, spingendolo a entrare nell'abbazia benedettina di Glastonbury. Uomo di grande cultura e amante della bellezza, Dunstan si dedicò da monaco a diverse attività artistiche come la decorazione di manoscritti, la composizione di musica sacra e la lavorazione dei metalli preziosi. Nel 943 il nuovo re del Wessex lo nominò abate di Glastonbury e si avvalse della sua grande cultura per avviare la rinascita del monachesimo in tutto il paese. Da abate Dunstan promosse lo studio e l'amore per l'arte in diversi monasteri, organizzando una riforma che sarà portata a compimento quando egli verrà eletto arcivescovo di Canterbury sotto il re Edgardo. Anche se a partire dal 970 Dunstan perderà l'appoggio del re, non verrà comunque meno il suo impegno di predicatore, di maestro e di animatore del monachesimo, ed egli è ricordato dagli agiografi per il discernimento e l'energia con cui guidò sino alla fine la diocesi di cui era stato fatto pastore.
Fermati 1 minuto. Memoria e parola vivente
domenica 18 maggio 2025
Ricevete con mansuetudine la parola che è stata piantata in voi
venerdì 16 maggio 2025
Fermati 1 minuto. La verità è un cammino
giovedì 15 maggio 2025
Pacomio e l'esperienza radicale del vangelo
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Pacomio (292-346) |
Fermati 1 minuto. Un cuore grande per donare e ricevere
mercoledì 14 maggio 2025
Isacco di Ninive. L'umiltà e la compassione
- Dal Martirologio ecumenico della Comunità monastica di Bose