Benjamin Cooke (1734-1793) è stato un compositore, organista e maestro di cappella inglese, noto per il suo contributo alla musica sacra nel XVIII secolo. Nato a Londra, Cooke mostrò un precoce talento musicale, studiando inizialmente con suo padre, che era un noto violoncellista, e successivamente con John Travers, organista della cattedrale di St. Paul's. Già a quattordici anni, Cooke divenne assistente di Travers e si immerse nell’ambiente musicale londinese.
Nel 1757, a soli 23 anni, Cooke fu nominato maestro del coro della prestigiosa Cattedrale di Westminster, posizione che mantenne per tutta la vita. In questo ruolo, influenzò significativamente la musica corale inglese, ampliando il repertorio e formando generazioni di cantori. Parallelamente, divenne organista presso St Martin-in-the-Fields, dove ebbe un ruolo centrale nella vita musicale della chiesa.
Cooke fu anche un membro attivo dell'Academy of Ancient Music, un'importante istituzione che promuoveva la musica barocca e antica. Durante la sua carriera, Cooke compose un'ampia gamma di opere sacre, tra cui inni, servizi religiosi e pezzi per organo. La sua musica è caratterizzata da una fusione di stile barocco e classico, con un forte senso della melodia e una sofisticata padronanza della polifonia.
Tra le sue opere più famose:
1. Anthem "O be joyful in the Lord" - Un inno basato sul Salmo 100, che dimostra l'abilità di Cooke nella scrittura corale con un uso sofisticato della polifonia e delle strutture armoniche.
2. Evening Service in B flat - Un esempio della sua scrittura per il servizio serale anglicano, con una splendida partitura per coro e organo, che riflette la sua capacità di bilanciare voci e accompagnamento.
3. Ode for St Cecilia's Day - Composta in onore di Santa Cecilia, patrona della musica, questa ode rappresenta una delle sue opere più ambiziose, con un tessuto musicale ricco e una profonda espressività testuale.