Il 25 settembre 1626 muore all'età di 71 anni, nella pace e nella preghiera, Lancelot Andrewes, vescovo anglicano di Winchester.
Andrewes era nato a Londra nel 1555, ed era il primogenito di una ricca famiglia di mercanti. Egli mostrò presto una tale propensione allo studio e alla vita interiore che i suoi genitori gli consentirono di proseguire la formazione fino a diventare professore a Cambridge e a Oxford.
Uomo di enorme erudizione, Andrewes fu ordinato diacono e poi presbitero, e col passare degli anni seppe essere anche un notevole uomo di azione, capace di rimanere all'altezza dei numerosi incarichi affidatigli dalla chiesa e poi dal re d'Inghilterra, che lo volle come suo confessore personale.
Andrewes prese parte alla nuova traduzione inglese della Bibbia e, suo malgrado, alle controversie teologiche del tempo fra Roma e Canterbury; ma fu un accanito oppositore di ogni interpretazione dei canoni ecclesiastici non rispettosa delle persone coinvolte in giudizio dalla chiesa.
Eletto vescovo di Chichester nel 1605, e più tardi trasferito alla sede di Winchester, egli fu per tal motivo membro di diritto del Parlamento inglese. Andrewes in qualità di parlamentare cooperò con il governo ogni volta che all'ordine del giorno vi erano questioni inerenti alla chiesa ma si rifiutò sempre di compiere ingerenze in campi non strettamente collegati alla fede cristiana.
Alla sua morte, nel 1626, venne alla luce, grazie alla pubblicazione postuma dei suoi sermoni e delle sue Preces privatae, l'enorme ricchezza della sua vita spirituale; egli fu infatti, seppur nel nascondimento, uno dei più grandi uomini di preghiera della chiesa di ogni tempo.
Andrewes era nato a Londra nel 1555, ed era il primogenito di una ricca famiglia di mercanti. Egli mostrò presto una tale propensione allo studio e alla vita interiore che i suoi genitori gli consentirono di proseguire la formazione fino a diventare professore a Cambridge e a Oxford.
Uomo di enorme erudizione, Andrewes fu ordinato diacono e poi presbitero, e col passare degli anni seppe essere anche un notevole uomo di azione, capace di rimanere all'altezza dei numerosi incarichi affidatigli dalla chiesa e poi dal re d'Inghilterra, che lo volle come suo confessore personale.
Andrewes prese parte alla nuova traduzione inglese della Bibbia e, suo malgrado, alle controversie teologiche del tempo fra Roma e Canterbury; ma fu un accanito oppositore di ogni interpretazione dei canoni ecclesiastici non rispettosa delle persone coinvolte in giudizio dalla chiesa.
Eletto vescovo di Chichester nel 1605, e più tardi trasferito alla sede di Winchester, egli fu per tal motivo membro di diritto del Parlamento inglese. Andrewes in qualità di parlamentare cooperò con il governo ogni volta che all'ordine del giorno vi erano questioni inerenti alla chiesa ma si rifiutò sempre di compiere ingerenze in campi non strettamente collegati alla fede cristiana.
Alla sua morte, nel 1626, venne alla luce, grazie alla pubblicazione postuma dei suoi sermoni e delle sue Preces privatae, l'enorme ricchezza della sua vita spirituale; egli fu infatti, seppur nel nascondimento, uno dei più grandi uomini di preghiera della chiesa di ogni tempo.
Tracce di lettura
La mia preghiera sgorghi,
salga fino a te, entri,
compaia al tuo cospetto, trovi grazia,
si faccia prossima a te;
e non lasciare che torni a me sterile, ma,
poiché tue sono la scienza, la forza e la volontà,
ascolta, porgi l'orecchio,
sii attento e guarda,
comprendi,
ascolta,
esaudisci e agisci.
(L. Andrewes, Preces privatae)
salga fino a te, entri,
compaia al tuo cospetto, trovi grazia,
si faccia prossima a te;
e non lasciare che torni a me sterile, ma,
poiché tue sono la scienza, la forza e la volontà,
ascolta, porgi l'orecchio,
sii attento e guarda,
comprendi,
ascolta,
esaudisci e agisci.
(L. Andrewes, Preces privatae)
- Dal Martirologio ecumenico della Comunità monastica di Bose
Lancelot Andrewes (1555-1626) |