Lettura
Luca 8,16-18
16 Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. 17 Non c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce. 18 Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere».
Commento
La conoscenza dei misteri del regno non è esoterica o gnostica, riservata cioé solo ad una setta, ma dev'essere condivisa con gli altri. Cristo, infatti, è venuto nel mondo per far conoscere la verità, non per nasconderla.
Il fine per cui la luce deve farsi dono è spiegato nel passo parallelo del Vangelo di Matteo: "risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5,16).
L'efficacia della Parola non dipende esclusivamente dal suo valore intrinseco, ma anche dal modo in cui viene accolta. Dio dà maggiore intelligenza a chi accetta il mistero rivelato; mentre la toglie a quelli che non l'accolgono.
Proiettare la luce del vangelo sul mondo significa superare la distinzione fra "temporale" e "spirituale", consentire all'amore di Cristo di incarnarsi nella società. In questi termini, e non secondo la crescita meramente economica o tecnologica, si può parlare di reale sviluppo dell'umanità.
Preghiera
Illumina, Signore, l'umanità in attesa dell'alba del tuo regno, portatore di giustizia e di verità. Amen.