Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 11 luglio 2024

Fermati 1 minuto. Che cosa ne otterremo?

Lettura

Matteo 19,27-29

27 Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». 28 E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. 29 Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.

Commento

Di fronte al rifiuto del giovane ricco di lasciare tutto per seguire Gesù (Mt 19,21) Pietro evidenzia la generosità sua e degli apostoli e con una domanda diretta chiede quale ricompensa spetterà loro. Gesù non lo riprende per questo, ma fa una promessa che attesta la generosità ancor più grande da parte di Dio.

La "nuova creazione" (v. 28) è letteralmente la "nuova generazione" (gr. palingenesia), termine che ricorre soltanto in questo passo del Vangelo di Matteo - a significare la rigenerazione nel regno di Dio - e nella lettera di Tito (Tt 3,5), ad indicare la rinascita spirituale attraverso il battesimo. La nuova creazione potrebbe riferirsi al periodo successivo alla risurrezione, quando i dodici governeranno l'intero Israele, cioè la chiesa di Gesù. Il regno di Dio infatti non è soltanto l'evento escatologico e cosmico atteso dagli ebrei nel giorno del giudizio, ma anche la sovranità regale di Dio che si fa presente al mondo in Gesù; egli infatti avvia la sua predicazione annunciando che "il regno dei cieli è vicino" (Mt 4,17).

Giudicare (gr. krino) può essere inteso anche nel senso di governare (cfr. Gdc 15,20; 16,31; Sal 2,10). Tuttavia, poiché in questo caso è collegato al tempo in cui "il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria" è più probabile che ciò che viene promesso ai dodici è che si uniranno a Gesù nel giudicare il popolo d'Israele.

Secondo altri passi del Nuovo Testamento tutti i credenti saranno chiamati a partecipare al giudizio di Cristo sul mondo (Mt 25,21; Rm 16,20; 1 Cor 6,2; Ap 2,26-27; 3,21).

Poiché Dio non è debitore di alcuno, chi avrà lasciato casa, o parenti, o proprietà, per mettersi al servizio delle esigenze del regno troverà l'affetto dei fratelli e delle sorelle nella fede e ricchezze superiori ai beni che si possono vedere.

Solo chi ha trovato la sapienza in Cristo può giudicare ogni cosa con retto discernimento. Per gustare la vita vera, dobbiamo saper riconoscere ciò che è destinato alla sterilità e alla morte, per ricercare in Dio, nascosto dietro ogni apparenza, colui che solo può acquietare il nostro cuore.

Preghiera

Apri i nostri occhi, Signore, affinché possiamo cercarti e trovarti in ogni cosa e lodare la generosità della tua provvidenza. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona