Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

sabato 4 maggio 2024

Assidui e concordi nella preghiera. Commento al Salterio - Salmo 28

Lettura

Salmi 28

1 Salmo. Di Davide.

Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
2 Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore in santi ornamenti.
3 Il Signore tuona sulle acque,
il Dio della gloria scatena il tuono,
il Signore, sull'immensità delle acque.
4 Il Signore tuona con forza,
tuona il Signore con potenza.
5 Il tuono del Signore schianta i cedri,
il Signore schianta i cedri del Libano.
6 Fa balzare come un vitello il Libano
e il Sirion come un giovane bufalo.
7 Il tuono saetta fiamme di fuoco,
8 il tuono scuote la steppa,
il Signore scuote il deserto di Kades.
9 Il tuono fa partorire le cerve
e spoglia le foreste.
Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
10 Il Signore è assiso sulla tempesta,
il Signore siede re per sempre.
11 Il Signore darà forza al suo popolo,
benedirà il suo popolo con la pace.

Commento

Il Salmo 28, un folgorante corale della tempesta, è probabilmente uno dei più antichi, modellato su testi, temi, simboli del mondo indigeno pre-israelitico, quello dei Cananei, a noi noto soprattutto in seguito alle scoperte della città di Ugarit, in Siria.

L'ode, forse databile al periodo iniziale monarchico (XI sec. avanti Cristo) è scandita da un'assonanza (onomatopea) cupa: per sette volte rimbomba il vocabolo ebraico qol, che significa sia "tuono" sia "voce". Nella natura in tempesta il poeta vede un segno del creatore.

Nei primi due versetti il Salmo invita i membri della corte celeste a rendere gloria alla potenza sovrana di Dio. Il termine ebraico bene elim si riferisce infatti (come in Sal 88,7) agli angeli di Dio. Il "nome" cui i figli di Dio sono chiamati a dare gloria è quello rivelato da Dio sul monte Oreb (Es 3,14-15), divenuto oggetto della fede e del culto di Israele. L'esigenza di tale culto viene qui proiettata nel mondo celeste, invitato a partecipare a quella lode che il Signore riceve sulla terra dal suo popolo.

Viene poi sceneggiata nel suo sviluppo una tempesta che sconvolge la Palestina e le nazioni vicine: dall'"immensità delle acque", cioè dal Mar Mediterraneo, si sposta a nord, sulla catena del Libano, percorre tutto Israele fino alle steppe meridionali di Kades, dove le cerve incinte, per il terrore dei lampi e dei tuoni, partoriscono prematuramente.

Ma nel gorgo della natura in tempesta abbiamo un punto fermo nel Signore, che benedice il suo popolo con la pace. Con l'immagine del Signore che siede in trono sulla tempesta si ribadisce l'assoluta superiorità di Dio, che ha piegato la forza delle acque primordiali ponendole sotto il suo potere sovrano. Nel Nuovo Testamento il pieno dominio di Dio sulla tempesta è descritto nel racconto del miracolo della tempesta sedata (Mc 4,37-41) e del cammino di Gesù sulle acque (Mc 6,47-50).

Il Salmo 28 è un inno potente che esprime la fiducia in Dio come fonte di forza e protezione. È un richiamo alla maestosità e alla potenza divina, invitando i credenti a rivolgere le loro suppliche al Signore nei momenti di difficoltà e pericolo.

- Rev. Dr. Luca Vona