Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

martedì 16 novembre 2021

Gertrude di Helfta e l'equilibrio interiore

La Chiesa cattolica fa oggi memoria di Gertrude, monaca del monastero di Helfta, in Sassonia. Entrata a soli cinque anni in monastero, Gertrude fu educata da maestre spirituali di grande valore, come Matilde di Hackeborn e Matilde di Magdeburgo. Alla loro scuola essa acquisì una profonda dimestichezza con tutte le dimensioni della vita interiore: lo studio, la lettura orante delle Scritture e la preghiera personale. Il suo più vivo desiderio divenne presto quello di poter accedere nel profondo del cuore per dimorarvi e incontrare Dio, il quale mediante lo Spirito si rende presente al credente nel Cristo misericordioso e amante. Grazie alla grande cultura e all'equilibrio interiore che aveva acquisito, Gertrude seppe mettere a frutto i suoi molti doni spirituali, evitando gli eccessi e le deviazioni in cui incorreranno altre mistiche dei secoli successivi. Dalle sue esperienze spirituali, infatti, messe per iscritto in parte da lei stessa e in parte da una consorella, trapela una dottrina profondamente sobria e biblica. Ritenuta in modo improprio un esempio di «cristocentrismo assoluto» nella vita spirituale, Gertrude fu in realtà una delle grandi cantrici dell'azione della Trinità divina nel cuore dei credenti e nella comunità ecclesiale. Gertrude morì il 17 novembre del 1301 o 1302, ed è spesso raffigurata con un libro in mano, in atteggiamento orante, vestita da monaca cistercense, anche se il monastero di Helfta non appartenne probabilmente a nessuna delle grandi congregazioni del tempo.

Tracce di lettura

O amore, tu sei, nella santa Trinità, il dolcissimo bacio che unisce in modo così stretto il Padre al Figlio. Tu sei quel bacio di salvezza che la maestà divina ha impresso sulla nostra umanità mediante il Figlio. O dolcissimo bacio, fa' che questo piccolo granello di polvere non sia dimenticato dai tuoi legami: che io non sia privata del tuo contatto e della tua stretta, fino a divenire un solo spirito con Dio. Fammi sperimentare per davvero come sia delizioso abbracciare te, il Dio vivente, amore mio dolcissimo, dimorando in te, a te essere unita. O Dio amore, tu sei quanto di più caro io possieda; all'infuori di te, nel cielo come in terra, io non spero nulla, nulla voglio e nulla abita i miei desideri. Tu sei la mia vera eredità e ogni mia attesa, verso di te tende il mio fine e la mia intenzione.
(Gertrude di Hefta, Esercizio quinto)

- Dal Martirologio ecumenico della Comunità monastica di Bose

Gertrude di Helfta (1256-1301/2)