Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

lunedì 9 agosto 2021

Edith Stein e la scienza della croce

Nel 1942 muore nel campo di sterminio di Auschwitz Edith Stein, monaca cristiana martirizzata per la sua appartenenza alla razza ebraica. Nata nel 1891 a Breslavia da una famiglia ebrea, filosofa di primissimo piano, Edith divenne a soli 26 anni assistente di Edmund Husserl. Non paga però del frutto dei suoi studi, essa avvertì un'inquietudine che la portò pian piano a orientare la sua vita verso il cristianesimo. Battezzata nel 1922, Edith decise di consacrare sempre più la propria vita alla preghiera, per imparare «a vivere mano nella mano con il Signore». Nel 1933, anno dell'ascesa al potere di Hitler in Germania, la Stein entrò dopo una lunga e silenziosa riflessione nel Carmelo di Colonia, dove assunse il nome di Teresa Benedetta della Croce. 
Non fu tuttavia l'ultima tappa della sua ricerca vocazionale. Scriveva in quegli anni: «Si acuisce sempre più in me un desiderio urgente di essere holocaustum». Con l'avvento del nazismo, tutto sembrò convergere per lei verso una sintesi fra il lavoro di studiosa (che si concluderà con un'opera dal titolo significativo: La scienza della croce) e il suo stesso itinerario esistenziale, in un'unità fra conoscenza e prassi cara all'ebraismo di ogni tempo. E nell'approssimarsi della morte, al momento di partire assieme alla sorella Rose verso l'ultima tappa, il campo di sterminio, le dirà soltanto queste parole: «Andiamo, per il nostro popolo». Il sacrificio della croce fu così nella vita di Edith Stein, oltre alla ricapitolazione di tutta la sua ricerca orante sotto la guida dello Spirito, la sintesi estrema fra la partecipazione alle sofferenze del popolo ebraico e l'assimilazione a quel «Servo sofferente» capace di donare senso al proprio sacrificio, compiuto «con uno Spirito eterno», mediante il fuoco purificante dell'amore.

Tracce di lettura

Il suo maestro di un tempo, il filosofo Husserl, commentò così l'ingresso di Edith nel Carmelo:
«In fin dei conti, vi è al fondo di ogni ebreo un assolutismo e un amore per la "santificazione del Nome di Dio", cioè per il martirio.

- Dal Martirologio ecumenico della Comunità monastica di Bose

Edith Stein (1891-1942)