CLICCA SULLA BARRA QUI SOTTO PER SFOGLIARE IL MENU
Menu
- Home page
- Chi sono
- Un evangelicalismo ecumenico nel Deserto
- Gli eremiti metropolitani
- Nuovo monachesimo
- La pietra d'inciampo (Temi scomodi)
- Amici
- Documenti
- La Fraternità dei Veglianti
- L'Ordine di San Luca
- L'Universalismo cristiano
- Confessione di fede
- Commento ai Salmi
- Dizionario della Musica Anglicana
- La Parola del giorno (Tutta la Bibbia Nuova Riveduta in un anno)
- Libri
Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto
Ministro della Christian Universalist Association
Ministro della Christian Universalist Association
venerdì 30 luglio 2021
Fermati 1 minuto. Il profeta è disprezzato in casa sua
giovedì 29 luglio 2021
Fermati 1 minuto. Gesù consacra il tempo della sosta
Lettura
Luca 10,38-42
38 Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. 39 Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; 40 Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, 42 ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».
Commento
Lungo il cammino Gesù decide di fare una sosta a casa di Marta e Maria, sorelle del suo amico Lazzaro. Le due donne mostrano atteggiamenti contrapposti, ma entrambi importanti nella Chiesa: Marta, con il suo servizio attivo mostra la diakonìa, il prendersi cura del Signore, presente in ogni persona bisognosa; Maria è l'esemplare della discepola dedita all'ascolto di Dio. Degna di nota è la posizione assunta da quest'ultima, seduta davanti a Gesù, tipica del discepolo e a quei tempi del tutto inusuale per una donna.
Il Signore non rimprovera a Marta il suo servizio, ma il suo essere "tutta presa"; letteralmente "assorbita" (gr. periestàto) per il grande servizio. Gesù consacra il tempo della sosta, dedicato al suo ascolto. Se non esita di compiere miracoli e guarigioni in giorno di sabato, al tempo stesso porta la sacralità del riposo sabbatico nel quotidiano. Non c'è attività così importante che possa distoglierci da una pausa per ascoltare la sua parola.
Gesù rimprovera a Marta di preoccuparsi e agitarsi per troppe cose. Innanzitutto, qualsiasi opera di servizio deve essere da noi svolta con una azione quieta: con le mani dobbiamo servire, ma con le orecchie dobbiamo ascoltare la voce del Cristo.
Quando Gesù vuole essere accolto nelle nostre vite non ci chiede di "strafare". L'apostolato, il servizio di Cristo nel nostro prossimo, non può schiacciare e annullare lo spazio indispensabile riservato alla contemplazione, e alla lode di Dio, vero nutrimento e ristoro dell'anima.
Cammino e sosta, scandiscono la vita di Gesù, come una melodia in cui le pause sono importanti quanto le note. Egli ci esorta alla semplificazione della nostra vita esteriore ed interiore; ci libera dagli affanni chiamandoci alla semplicità e alla gioia del discepolato, che è sapiente equilibrio tra il fare e l'ascoltare, il servizio e l'adorazione: faremo così una cosa senza trascurare l'altra, compiendo "la giustizia e l'amore di Dio" (Lc 11,42).
Preghiera
Signore, noi ti adoriamo, in ascolto, seduti ai tuoi piedi. La tua parola alimenti in noi l'amore contemplativo e l'ardore per la vita apostolica; senza che mai perdiamo l'attenzione verso la tua presenza. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona
Marta, Maria e Lazzaro. Amici del Signore
Marta, Maria e Lazzaro insieme a Gesù, icona di Bose |
mercoledì 28 luglio 2021
Fermati 1 minuto. Arricchire davanti a Dio
martedì 27 luglio 2021
Fermati 1 minuto. I giusti splenderanno come il sole
lunedì 26 luglio 2021
Fermati 1 minuto. Gli uccelli del cielo si annidano tra i suoi rami
domenica 25 luglio 2021
Lasciarsi condurre dallo Spirito di Dio
venerdì 23 luglio 2021
Brigida di Svezia. Sposa, pellegrina, fondatrice
Fermati 1 minuto. Il buon agricoltore
Antonio delle Grotte di Kiev e Teodosio, fondatori del monachesimo russo
giovedì 22 luglio 2021
Maria Maddalena, colei che ha conosciuto il molto peccare e il molto amare
Fermati 1 minuto. L'incontro che si fa annuncio
mercoledì 21 luglio 2021
Fermati 1 minuto. Il cento per uno
martedì 20 luglio 2021
Elia, il profeta che scoprì la tenerezza di Dio
Fermati 1 minuto. Non arrestiamoci sulla soglia
Matteo 12,46-50
46 Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. 47 Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». 48 Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 49 Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; 50 perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».
Commento
Mentre Gesù è circondato dalla folla, sua madre e i suoi fratelli cercano di parlargli, probabilmente per metterlo in guardia dall'agire con imprudenza. Va tuttavia rilevato che i parenti di Gesù "stavano fuori" (v. 46); sono lontani da lui, non sono lì per ascoltare la sua predicazione, ma ne reclamano "il possesso".
Non ci è lecito pensare di avere un legame privilegiato con Dio per una appartenenza formale nei suoi confronti, fosse anche il battesimo e l'incorporazione nella sua Chiesa. Il rapporto di familiarità con lui, di familiarità fraterna e, addirittura, "materna", ovvero capace di generarlo nelle nostre anime, passa attraverso l'umile ascolto della sua Parola e l'esercizio della volontà del Padre.
Preghiera
Nessuna solitudine, Signore, è colmata in pienezza finché non conosce te; rendici capaci di trovarti attraverso la tua parola e il tuo operare con il padre e lo Spirito Santo. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona
lunedì 19 luglio 2021
Fermati 1 minuto. Qui c'è di più!
Mentre i Niniviti, popolo pagano, di fronte al "segno di Giona", il quale stette tre giorni e tre notti nel ventre del grande pesce, si convertirono per la sua predicazione (Gio 2,1-3,10) gli scribi e i farisei dal cuore indurito, pur appartenenti al popolo eletto, non si convertiranno neanche di fronte alla morte e risurrezione di Gesù, qui da lui predetta con l'immagine del riposo "tre giorni e tre notti" nel cuore della terra. Anche la regina di Saba, che venne ad ascoltare Salomone "dalle estremità della terra" (1 Re 10,1-13) prefigura i pagani che saranno più pronti ad accogliere il messaggio di Gesù di quanto lo sarà il suo popolo.
Macrina e la nascita del monachesimo in Cappadocia
domenica 18 luglio 2021
Quanti pani avete?
sabato 17 luglio 2021
Andrej Rublev e la Trinità che viene incontro all'uomo
Andrej Rublev (ca 1360-1427) con la sua celebre icona trinitaria |
Alla Lavra della Trinità di San Sergio, dove passerà gran parte dei suoi anni, Andrej lasciò quello che unanimemente è ritenuto il suo capolavoro: l'icona della Trinità, oggi conservata presso la Galleria Tretjakov di Mosca. In essa, a partire dalla scena biblica dell'ospitalità offerta da Abramo ai tre angeli del Signore, Rublev esprime l'amore che lega le tre persone divine grazie al movimento circolare suggerito dai volti inclinati dei tre angeli; al tempo stesso, mediante l'impiego della prospettiva inversa, convergente al cuore di colui che osserva l'icona, la Trinità di Rublev ricorda a chi la contempla come ogni uomo sia chiamato a partecipare al mistero della comunione divina, al banchetto nuziale dell'Agnello.