Il 23 ottobre 1544, un predicatore di strada di nome Eloy Pruystinck venne arso al rogo ad Anversa, in Belgio, concludendo così una delle carriere più lunghe e controverse della Riforma radicale.
Negli annali storici, Eloy è generalmente catalogato come "libertino spirituale", "spiritualizzatore" o "spiritualista". Tuttavia, la Global Anabaptist Mennonite Encyclopedia Online (GAMEO) riconosce che, per un certo periodo, Eloy fu effettivamente un leader anabattista, sebbene le sue dottrine lo allontanassero progressivamente dall'ortodossia del movimento.
Eloy rappresentava senza dubbio una delle figure più radicali dell'intera Riforma. Le sue tesi teologiche erano così avanzate da risultare scandalose persino per i suoi contemporanei più progressisti. Sosteneva che ogni essere umano possedesse lo Spirito Santo, indipendentemente dalla fede o dall'appartenenza religiosa, e identificava audacemente questo Spirito con le capacità razionali dell'essere umano, anticipando temi che sarebbero diventati centrali nell'Illuminismo. Rigettava completamente l'esistenza dell'inferno e proclamava con convinzione che tutti gli esseri umani avrebbero goduto della vita eterna, una visione universalista che sfidava tanto la dottrina cattolica quanto quella delle chiese protestanti emergenti.
È probabile che Eloy fosse in contatto con David Joris, figura carismatica dell'anabattismo olandese, e possibilmente con Hans Denck, noto per le sue tendenze mistiche e spiritualiste. Al culmine della sua influenza, Pruystinck contava migliaia di seguaci ad Anversa, Amsterdam e oltre, creando una rete clandestina di credenti che sfidava apertamente le autorità religiose costituite.
Attivo dagli anni Venti del Cinquecento fino alla sua esecuzione nel 1544, Eloy vantava una carriera straordinariamente lunga rispetto alla maggior parte dei leader anabattisti, spesso martirizzati dopo pochi anni di predicazione. Nel luglio 1544 venne catturato e imprigionato. Tentò disperatamente di salvare la vita abiurando le proprie convinzioni, una strategia che gli aveva già salvato la vita nel 1526, permettendogli di continuare a predicare per altri diciotto anni. Ma questa volta le autorità furono inflessibili: il 23 ottobre 1544, Eloy Pruystinck morì tra le fiamme, portando con sé una visione teologica troppo audace per il suo tempo.