Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

lunedì 13 novembre 2023

Fermati 1 minuto. Responsabili e pronti al perdono

Lettura

Luca 17,1-6

1 Disse ancora ai suoi discepoli: «È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. 2 È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. 3 State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. 4 E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai». 5 Gli apostoli dissero al Signore: 6 «Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.

Commento

La possibilità di recare scandalo, ovvero di turbare la fede degli altri credenti, è insita nella fragilità della nostra stessa fede. Prima ancora che aver paura di essere noi scadalizzati Gesù ci ammonisce di fare attenzione di non essere scandalo per gli altri: "State attenti a voi stessi!" (v. 3). Le nostre azioni, buone o malvagie, non riguardano semplicemente il nostro rapporto personale con Dio, ma hanno una ricaduta sulla comunità.

A questa ammonizione e al «guai» che la accompagna, Gesù fa seguire subito una raccomandazione sulla pronta disponibilità al perdono, che deve essere illimitata: questo il significato simbolico del numero sette. Gesù invita a rimproverare il fratello e la sorella che sbagliano (Mt 18,15-17), ma chiede di essere sempre pronti al perdono: «se ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai» (vv. 3-4). La correzione e il perdono sono collocati nel discorso della montagna nella prospettiva di un amore preveniente: «amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori» (Mt 5,44).

L'alto standard richiesto da Gesù per i suoi discepoli li porta a chiedere un accrescimento della loro fede (v. 6). Il perdono, sebbene debba essere frutto di una gratuità istruita dalla stessa grazia di Dio, implica un nostro intimo anelito alla conversione. Gesù ci esorta a aver fede, perché solo la fede, per quanto piccola, può consentirci di superare le tendenze contrarie al vangelo radicate saldamente nel terreno della nostra coscienza.

Preghiera

Signore, accresci la nostra fede; affinché possiamo essere come piante rigogliose piantate presso corsi d'acqua, orientate verso la tua luce, nutrite dal tuo Spirito. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona