Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

sabato 18 novembre 2023

Assidui e concordi nella preghiera. Commento al Salterio - Salmo 21,24-32

Lettura

Salmi 21,24-32

24 Lodate il Signore, voi che lo temete,
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe,
lo tema tutta la stirpe di Israele;
25 perché egli non ha disprezzato
né sdegnato l'afflizione del misero,
non gli ha nascosto il suo volto,
ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito.
26 Sei tu la mia lode nella grande assemblea,
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
27 I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano:
«Viva il loro cuore per sempre».
28 Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui
tutte le famiglie dei popoli.
29 Poiché il regno è del Signore,
egli domina su tutte le nazioni.
30 A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.
E io vivrò per lui,
31 lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
32 annunzieranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l'opera del Signore!».

Commento

Proprio quando il Salmo 23 giunge al momento più drammatico assistiamo a una grande svolta: l'orante è ora rappresentato nel tempio mentre scioglie i suoi voti per la liberazione concessa da Dio (cfr. Sal 21,23). Tutta l'assemblea intona un inno di lode al Signore, davanti al quale si prostrano tutti i popoli (vv. 28-29), i defunti (v. 30) e persino le generazioni future (v. 31).

Tutto, nell'universo, in terra, come nel mondo ultraterreno, è posto sotto il dominio di Dio, al quale rendono culto i vivi e i morti e chi ha sperimentato la salvezza sente di doversene fare annunciatore. Iniziato come un grido di desolazione, il Salmo si conclude con un inno di gioia.

La prospettiva escatologica delineata dal salmista (v. 31) rappresenta l'adempiersi delle promesse fatte ad Abramo: «Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce» (Gen 22,18). Tali promesse troveranno in Cristo, che si è fatto "obbediente fino alla morte e alla morte di croce" (Fil 2,8), il loro pieno compimento.

La grande assemblea innanzi alla quale il salmista loderà il Signore (v. 26) è l'assemblea pubblica liturgica; in questa occasione si svolgono il rito di ringraziamento e l'offerta sacrificale. Durante il rito di ringraziamento aveva luogo lo scioglimento dei voti (cfr. Lv 7,16; Sal 49,14; 60,9; 65,13; 115,14.18).

La promessa di lode è spesso utilizzata come motivo conclusivo delle lamentazioni (cfr. Sal 7,18; 12,6). Nell'ampliamento liturgico del salmo la promessa di lode si trasforma in un sacro banchetto di ringraziamento per l'esaudimento ottenuto o profeticamente assicurato, offerto idealmente a tutti i fratelli nella fede e in particolare ai poveri, prediletti dal Signore (v. 27).

Come le folle che assistettero alla passione di Cristo, "ripensando a quanto accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto " (Lc 23,48), l'umanità intera riconoscerà di essere stata generata al Padre come popolo nuovo da Gesù, nell'ora dell'angoscia e del supremo abbandono, per essere radunata da tutti i confini della terra e cantare la gloria della risurrezione.

- Rev. Dr. Luca Vona