Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

giovedì 9 novembre 2023

Fermati 1 minuto. Pietre vive

Lettura

Giovanni 2,13-22

13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. 15 Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, 16 e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato». 17 I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. 18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19 Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20 Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Commento

Giovanni utilizza questa sezione sulla purificazione del Tempio per rafforzare il tema principale del suo Vangelo: la presentazione di Gesù come il Messia promesso e Figlio di Dio. Troviamo qui la prima delle tre festività di Pasqua presentate dall'evangelista.

La Pasqua ebraica si celebrava il quattordicesimo giorno del mese lunare di Nisan (che cade tra fine Marzo e inizio Aprile), come memoriale della liberazione degli ebrei dalla schiavitù in Egitto. In quell'occasione l'angelo della morte, inviato a punire gli oppressori, passò oltre le case dei giudei, segnate con il sangue di un agnello.

La partecipazione di Gesù alla Pasqua nella città di Gerusalemme rientrava tra gli obblighi per ogni ebreo maschio devoto, dai dodici anni in su. Ebrei da tutto Israele e dalle province romane giungevano a Gerusalemme ogni anno per la celebrazione di questa festività; era dunque disagevole per molti condurre con sé gli animali per il sacrificio, che venivano venduti da diversi mercanti nel cortile esterno del Tempio, probabilmente con considerevole profitto.

Buoi, pecore e colombe erano gli animali utilizzati per i sacrifici. Le colombe erano offerte dalle persone più povere.

I cambiavalute lucravano sullo scambio delle monete straniere con la valuta di Tiro, affinché i pellegrini potessero pagare la tassa dovuta al Tempio da tutti gli ebrei maschi dai diciannove anni in su (Es 30,11-16; Ne 10,33).

La speculazione commerciale che si era creata intorno alla festività della Pasqua sucita il duro rimproverò di Gesù, che apostrofa venditori e cambiavaluti definendoli "spelonca di ladri" (Mt 22,13).  Come ammonirà Paolo nella sua lettera a Timoteo (1 Tim 6,5-10) la chiesa cristiana non è esente dal rischio di corrompersi per amore del denaro.

La purificazione del culto di Israele è attribuita al Messia in diversi testi profetici dell'Antico Testamento (Mal 3,1-3; Zc 14,20-21). L'autorità divina di Gesù è espressa dal suo riferirsi a Dio come "Padre mio" (v. 16).

Il verbo utilizzato per indicare lo zelo è letteralmente "mi divorerà" (gr. kataphegetai). Il futuro, che non si trova nel Salmo 69 cui il versetto allude, probabilmente si riferisce all'ostilità che si verrà a creare tra Gesù e i giudei (Mt 5,16-18), ma anche della frattura che si verificherà tra la comunità cristiana e la Sinagoga. La seconda parte dello stesso versetto del salmo 69 - "gli insulti di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me" - è citata da Paolo (Rm 15,3) e testimonia il carattere messianico che a esso era attribuito dalla chiesa primitiva.

L'affermazione di Gesù sulla ricostruzione del tempio dopo tre giorni è un riferimento alla risurrezione e alla comunità che viene a formarsi intorno a lui dopo la Pasqua. La gloria di Dio che nell'antica alleanza risiedeva nel santuario del Tempio dimora adesso nel corpo di Cristo. La natura divina di Gesù è rimarcata dal fatto che nel Vangelo di Giovanni egli ha da sé il potere di risorgere (v. 19), mentre negli altri testi del Nuovo Testamento è Dio che lo fa risorgere.

Il ricordare (gr. mimneskomai) dei discepoli (v. 17) è un termine che indica nel Vangelo di Giovanni il processo attraverso il quale la comunità, dopo la risurrezione, giunge a vedere in Cristo il compimento delle Scritture.

L'annuncio del nuovo tempio in Cristo risorto attesta che ogni persona umana, abitata da Dio, è sacra e non può diventare oggetto di mercimonio o strumento di profitto.

Gesù, che ha compiuto come primo atto pubblico della sua missione la purificazione del Tempio si attende che chi va a lui si adoperi prima di tutto nel riformare la propria vita e il proprio cuore, affinché ciascuno possa diventare pietra viva del vero tempio di Dio, che non è un edificio, ma la Chiesa come corpo mistico del Cristo risorto.

Preghiera

Purifica i nostri cuori, Signore, affinché possiamo accogliere il tuo Spirito e prendere parte all'edificazione del tempio spirituale della Chiesa. Amen.

- Rev. Dr. Luca Vona