Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

martedì 1 novembre 2022

Assidui e concordi nella preghiera. Commento al Salterio - Salmo 14

Lettura

Salmi 14

1 Salmo. Di Davide.
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
2 Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente,
3 non dice calunnia con la lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.
4 Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Anche se giura a suo danno, non cambia;
5 presta denaro senza fare usura,
e non accetta doni contro l'innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

Commento

Il Salmo 14 potrebbe rappresentare una "liturgia d'ingresso", cioè una preghiera per l'ammissione del fedele al Tempio di Gerusalemme dopo aver fatto un esame di coscienza. Le condizioni elencate non sono, come nelle religioni dei popoli circostanti, norme di tipo rituale (purificazioni o abbigliamento particolare). Il Salmo, nello spirito della predicazione dei profeti (cfr. Mi 6,6-8; Is 1) esprime i cardini della "religione del cuore", che esige un severo impegno nelle relazioni sociali, da improntarsi a una retta disposizione verso il prossimo. L'insegnamento sarà ripreso nei Vangeli.

La "tenda" del Signore (v. 1) era il nome dato al primitivo santuario eretto da Israele nel deserto ("tenda del convegno"; cfr. Es 28,43; 33,7), prima della costruzione del Tempio di Gerusalemme. La lingua ebraica conosce anche il verbo shekan, che significa "piantare la tenda" ed è all'origine del termine usanto nel giudaismo per indicare la "presenza" del Signore in mezzo al suo popolo, la shekinah. Il "monte santo" è il monte Sion, su cui si erge il Tempio.

La fedeltà al Signore, il "camminare senza colpa" (cfr. il "camminare nella giustizia" in Is 33,15), si manifesta con il retto uso della parola: parlare lealmente, non calunniare, non ingiuriare il prossimo e restare fedeli ai giuramenti prestati. Il salmista sottolinea anche la necessità di un uso corretto dei propri beni materiali: la generosità che si esprime nel prestito di denaro disinteressato e il rifiuto di arricchirsi in modo illecito (accettando doni contro l'innocente). Prestare denaro chiedendo gli interessi era proibito con i connazionali (cfr. Es 22,24; Lv 25,36-37) ma permesso con gli stranieri (Dt 23,20-21). L'insegnamento del vangelo abbatterà questa barriera etnica: il cristiano è infatti chiamato a rimettere i debiti a ogni debitore.

Una enunciazione riassuntiva chiude il Salmo; in essa, superato il motivo liturgico iniziale, si accentua l'aspetto salvifico della condotta dell'uomo, consistente nella saldezza di vita ("resterà saldo per sempre"; v. 5), intesa in senso prevalentemente morale e spirituale. Gesù insegnerà che chi resta fedele al suo insegnamento sarà come casa casa costruita sulla roccia (Mt 7,21-27).

- Rev. Dr. Luca Vona