Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

domenica 10 agosto 2025

Assidui e concordi nella preghiera. Commento al Salterio - Salmo 32

Lettura

Salmi 32

1 Esultate, giusti, nel Signore;
ai retti si addice la lode.
2 Lodate il Signore con la cetra,
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.
3 Cantate al Signore un canto nuovo,
suonate la cetra con arte e acclamate.
4 Poiché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
5 Egli ama il diritto e la giustizia,
della sua grazia è piena la terra.
6 Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
7 Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi.
8 Tema il Signore tutta la terra,
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
9 perché egli parla e tutto è fatto,
comanda e tutto esiste.
10 Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
11 Ma il piano del Signore sussiste per sempre,
i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni.
12 Beata la nazione il cui Dio è il Signore,
il popolo che si è scelto come erede.
13 Il Signore guarda dal cielo,
egli vede tutti gli uomini.
14 Dal luogo della sua dimora
scruta tutti gli abitanti della terra,
15 lui che, solo, ha plasmato il loro cuore
e comprende tutte le loro opere.
16 Il re non si salva per un forte esercito
né il prode per il suo grande vigore.
17 Il cavallo non giova per la vittoria,
con tutta la sua forza non potrà salvare.
18 Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia,
19 per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
20 L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
21 In lui gioisce il nostro cuore
e confidiamo nel suo santo nome.
22 Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo.

Commento

Il Salmo 32 è un inno di gioia e lode che invita i giusti a celebrare il Signore con entusiasmo. Si tratta di un "cantico nuovo" che coinvolge tutta la terra nella celebrazione, con una dimensione universalistica che affiora in diverse parti del testo. L'invito rivolto ai "giusti" non si riferisce ai perfetti, ma a coloro che hanno scelto di camminare nella via del Signore, riconoscendo la propria dipendenza da Lui. La giustizia qui è relazionale: nasce dal rapporto autentico con Dio, non dall'autosufficienza morale.

Il salmo motiva questa lode presentando Dio attraverso i suoi attributi: rettitudine, fedeltà, giustizia, equità e misericordia. Questi elementi riflettono la grandiosa opera della creazione, celebrata attraverso la potenza della Parola divina: "Dalla parola del Signore furono fatti i cieli". Come affermerà la Lettera agli Ebrei, "i mondi furono formati dalla parola di Dio" (Eb 11,3). Il Signore "parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste", manifestando una potenza creatrice che si realizza nell'istante stesso della pronuncia.

Il testo presenta un contrasto potente tra la fragilità dei progetti umani, che "svaniranno", e la stabilità dei disegni divini che "durano per sempre". Dio vanifica ciò che nei piani umani contrasta il suo progetto eterno. Lo sguardo di Dio "guarda, vede, scruta" con una visione totale che abbraccia uomini e cose, estendendosi ai confini della terra e penetrando negli angoli più nascosti. Tuttavia, questo non è controllo oppressivo ma cura amorevole: l'occhio onnisciente è quello che "veglia" sui fedeli. Dio vede fame, morte e difficoltà del suo popolo e interviene per liberare e sostenere.

Il salmo enfatizza l'inefficacia delle risorse umane - eserciti, soldati, cavalli - quando non sostenute dalla vera forza di Dio. Chi confida nel Signore non è abbandonato alla precarietà ma vive nella stabilità divina. Il culmine è la confessione: "L'anima nostra attende il Signore", un'attesa attiva che riconosce in Dio l'unico aiuto e scudo. La conclusione lega misericordia divina e speranza umana in un circolo virtuoso di fiducia e amore. Il salmo insegna che la vera gioia nasce dal riconoscimento della sovranità amorevole di Dio, invitandoci a una lode che è risposta grata al dono dell'amore divino, aprendosi alla dimensione della salvezza messianico-escatologica.

Il verso finale del salmo è una aggiunta liturgica, che è stata anche inserita nella conclusione del Te Deum, inno cristiano di salvezza per eccellenza.

- Rev. Dr. Luca Vona