Monumento funebre di John Donne (1572-1631), St. Paul's Cathedral |
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Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto
Ministro della Christian Universalist Association
Ministro della Christian Universalist Association
mercoledì 25 dicembre 2024
Il Natale di John Donne
martedì 24 dicembre 2024
Prendersi cura di Dio
Vieni, vieni Dio-con-noi!
Veni, veni Emmanuel! Captivum solve Israel! Qui gemit in exilio, Privatus Dei Filio, Gaude, gaude, Emmanuel nascetur pro te, Israel. Veni, O Sapientia, quae hic disponis omnia, veni, viam prudentiae ut doceas et gloriae. Gaude, gaude, Emmanuel nascetur pro te, Israel. Veni o Jesse virgula! Ex hostis tuos ungula, De specu tuos tartari Educ, et antro barathri. Gaude, gaude, Emmanuel nascetur pro te, Israel. Veni, veni o oriens! Solare nos adveniens, Noctis depelle nebulas, Dirasque noctis tenebras. Gaude, gaude, Emmanuel nascetur pro te, Israel. Veni clavis Davidica! Regna reclude coelica, Fac iter Tutum superum, Et claude vias Inferum. Gaude, gaude, Emmanuel nascetur pro te, Israel. Veni, veni Adonai! Qui populo in Sinai Legem dedisti vertice, In maiestate gloriae. Gaude, gaude, Emmanuel nascetur pro te, Israel. | Vieni, vieni, Emmanuele libera dalla prigionia Israele, che si addolora in esilio, privata dal figlio di Dio. Rallegrati! Rallegrati! L'Emmanuele nascerà per te o Israele. Vieni O Sapienza che disponi di questo mondo vieni, la via della prudenza insegnaci per la Gloria Rallegrati! Rallegrati! L'Emmanuele nascerà per te o Israele. O vieni Ramo di Jesse dallo zoccolo del tuo nemico, dalla caverna dell'Averno liberaci e dalla morte. Rallegrati! Rallegrati! L'Emmanuele nascerà per te o Israele. Vieni, o vieni, sole d’Oriente; Allontana le tenebre della notte Rallegrati! Rallegrati! L'Emmanuele nascerà per te o Israele. O vieni, Chiave di Davide, spalanca (le porte) del Regno; rendi sicura la via del Cielo, e chiudi l'accesso agli Inferi. Rallegrati! Rallegrati! L'Emmanuele nascerà per te o Israele. Vieni, vieni, O Signore che dall'alto del Sinai donasti la legge al popolo nella maestà della Gloria Rallegrati! Rallegrati! L'Emmanuele nascerà per te o Israele. | O come, O come, Emmanuel! Redeem thy captive Israel That into exile drear is gone, Far from the face of God's dear Son. Rejoice! Rejoice! Emmanuel Shall come to thee, O Israel. O come, thou Branch of Jesse! draw The quarry from the lion's claw; From the dread caverns of the grave, From nether hell, thy people save. Rejoice! Rejoice! Emmanuel Shall come to thee, O Israel. O come, O come, thou Dayspring bright! Pour on our souls thy healing light; Dispel the long night's lingering gloom, And pierce the shadows of the tomb. Rejoice! Rejoice! Emmanuel Shall come to thee, O Israel. O Come, thou Lord of David’s Key! The royal door fling wide and free; Safeguard for us the heavenward road, And bar the way to death's abode. Rejoice! Rejoice! Emmanuel Shall come to thee, O Israel. O come, O come, Adonai, Who in thy glorious majesty From that high mountain clothed in awe, Gavest thy folk the elder Law. Rejoice! Rejoice! Emmanuel Shall come to thee, O Israel. |
lunedì 23 dicembre 2024
Le Antifone maggiori dell'Avvento - O Emmanuel
O Emmanuel,
nostro re e legislatore,
speranza delle genti,
e loro Salvatore:
vieni e salvaci,
Signore, nostro Dio.
O Emmanuel,
Rex et legifer noster,
expectatio gentium,
et Salvator earum:
veni ad salvandum nos,
Domine, Deus noster.
Fermati 1 minuto. La migliore versione di noi stessi
Lettura
Luca 1,57-66.80
57 Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. 58 I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. 59 All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. 60 Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». 61 Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 62 Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. 63 Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. 64 In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. 65 Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. 66 Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui. 80 Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Commento
Il più grande conforto che possiamo avere dai nostri figli è di metterli nelle mani di Dio. Per questo la circoncisione, che è stata sostituita, nella nuova alleanza, dal battesimo cristiano, diviene occasione di gioia più grande della stessa nascita.
L'usanza giudaica era quella di dare nome al bambino proprio in occasione della circoncisione, così come Abramo ricevette un nome nuovo dopo aver sancito l'alleanza con Dio mediante questo segno esteriore. Il Signore, infatti, chiama per nome coloro che sono affidati a lui, il che significa che non è solo genericamente il Dio del popolo dei salvati, ma il Padre di ciascuno di noi, che così possiamo chiamarlo in virtù del rapporto personale e filiale che abbiamo con lui.
Questo rapporto, insito in un "nome nuovo", unico, che ci viene attribuito è ben rappresentato dal contenzioso tra Elisabbetta e gli amici e parenti giunti per assistere alla circoncisione di Giovanni. Questi suggeriscono di chiamarlo Zaccaria, come il padre, ma lei si oppone e mossa dallo Spirito Santo afferma risolutamente che si chiamerà Giovanni.
Comunicando con Zaccaria mediante segni, i vicini e parenti ottengono anche da lui la risposta scritta che il bambino dovrà chiamarsi Giovanni. Muto e sordo, Zaccaria non può fare a meno di esprimere la volontà di Dio. Quando lo Spirito parla sa come farsi sentire. Così affermerà Gesù, quando i farisei rimprovereranno la folla esultante al suo ingresso a Gerusalemme: "se questi taceranno, grideranno le pietre" (Lc 19,40).
Compiuta la volontà di Dio sul bambino la lingua di Zaccaria si scioglie in un canto di lode. Giovanni susciterà meraviglia e la sua fama si spargerà per le regioni circostanti fin dall'infanzia, anticipando quella che otterrà con l'inizio del suo ministero profetico, quando folle di peccatori verranno a lui in cerca di conversione. Ci si sarebbe aspettato di vedere Giovanni sacerdote come suo padre. Ma i piani di Dio per lui erano altri. Egli sarebbe diventato un profeta. Il più grande dei profeti.
Dio ci ama nella nostra specificità e ha un piano di salvezza e di santità particolari per ognuno di noi. Chiediamogli la grazia per imparare ad essere la migliore versione di noi stessi, piuttosto che la brutta copia di qualche santo.
Preghiera
O Dio, che ci chiami per nome, rivelaci la tua volontà ed effondi su di noi il tuo Spirito, affinché possiamo portarla a compimento a lode del tuo Nome. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona
sabato 21 dicembre 2024
Ridestiamoci dal sonno
Le Antifone maggiori dell'Avvento - O Oriens
e sole di giustizia:
vieni ed illumina
chi è nelle tenebre,
e nell'ombra della morte.
O Oriens,
splendor lucis aeternae,
et sol justitiae:
veni, et illumina
sedentes in tenebris,
et umbra mortis.
venerdì 20 dicembre 2024
Le Antifone maggiori dell'Avvento - O Clavis David
O Chiave di David,
e scettro della casa di Israele,
che apri e nessuno chiude,
chiudi e nessuno apre:
vieni e libera lo schiavo
dal carcere,
che è nelle tenebre,
e nell'ombra della morte.
O Clavis David,
et sceptrum domus Israël,
qui aperis, et nemo claudit,
claudis, et nemo aperit:
veni, et educ vinctum
de domo carceris,
sedentem in tenebris,
et umbra mortis.
Fermati 1 minuto. Il privilegio della grazia
giovedì 19 dicembre 2024
Fermati 1 minuto. Docile fiducia
Le Antifone maggiori dell'Avvento - O Radix Jesse
che sei un segno per i popoli,
innanzi a te i re della terra non parlano,
e le nazioni ti acclamano:
vieni e liberaci,
non fare tardi.
O Radix Jesse,
qui stas in signum populorum,
super quem continebunt reges os suum,
quem gentes deprecabuntur:
veni ad liberandum nos,
jam noli tardare.
mercoledì 18 dicembre 2024
Le Antifone maggiori dell'Avvento - O Adonai
che sei apparso a Mosè tra le fiamme,
e sul Sinai gli donasti la legge:
redimici col tuo braccio potente.
O Adonai,
et dux domus Israël,
qui Moysi in igne flammae rubi apparuisti,
et ei in Sina legem dedisti:
veni ad redimendum nos in brachio extento.
Fermati 1 minuto. Come Spirito sulle acque calme
Lettura
Matteo 1,18-24
18 Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 20 Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21 Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». 22 Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: 23 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. 24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Commento
Un uomo innamorato della sua futura moglie si trova davanti al timore di essere stato tradito. Giuseppe non è solo giusto, osservante della legge del Signore, ma anche misericordioso, poiché non vuole esporre Maria alla pubblica accusa e preferisce allontanarla in segreto, con un divorzio privato.
Il fidanzamento ebraico era considerato nell'antichità come un moderno matrimonio. Poteva essere sciolto solo con un formale atto di ripudio, in presenza di due testimoni. I fidanzati erano considerati dal punto di vista legale come marito e moglie e sebbene l'unione fisica non fosse stata ancora consumata l'adulterio era punito con la lapidazione.
Il modo di comportarsi di Giuseppe ci suggerisce di giudicare con delicatezza e prudenza il nostro prossimo, presupponendo sempre la sua innocenza piuttosto che la colpevolezza, ma ci invita anche ad accogliere quanto di incredibile accade nelle nostre vite.
Giuseppe viene visitato da Dio mentre "stava pensando a tutte queste cose" (v. 20). Dio rivela la sua volontà a coloro che la ricercano e considerano interiormente i segni della sua presenza. Egli appare nel momento di maggiore quiete, come spirito che si muove sulle acque calme. Così Giuseppe, che custodisce la fiducia in Dio, si convince dell'innocenza di Maria venendo visitato in sogno da un angelo, il cui messaggio sconvolge i suoi piani e ogni aspettativa sul nascituro. Questi sarà chiamato Gesù, ovvero "il Signore salva" e infatti salverà gli uomini dal peccato.
Emmanuele - "Dio con noi" - non è il nome proprio di Cristo, ma descrive perfettamente l'efficacia della sua opera di redenzione, che solleva la nostra umanità dalla miseria, elevandola alle altezze divine. Dio aveva camminato con Israele nel deserto, nella forma di una nube rinfrescante di giorno e luminosa di notte; per questo il suo popolo poteva domandarsi "qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?" (Dt 4,7). In Gesù, vero uomo, che lo Spirito ha plasmato a immagine del Padre, Dio si fa presente in mezzo a noi, per condurci verso la risurrezione.
Ricevuto l'annuncio dell'angelo Giuseppe si desta dal sonno (v. 24) e fa subito come gli è stato ordinato. Anche noi siamo chiamati a rispondere senza tardare alla volontà del Signore: "Per questo sta scritto: "Svègliati, o tu che dormi, déstati dai morti e Cristo ti illuminerà" (Ef 5,14).
Preghiera
Donaci la saggezza, o Dio, di discernere la tua volontà tra le pieghe della nostra vita e la grazia per compierla con sollecitudine; affinché la luce di Cristo possa risplendere nel mondo. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona
martedì 17 dicembre 2024
Le Antifone maggiori dell'Avvento - O Sapientia
Fermati 1 minuto. Più che una cantilena
Lettura
Matteo 1,1-17
1 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 2 Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, 4 Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, 5 Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6 Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, 7 Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, 8 Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9 Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, 10 Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. 12 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, 13 Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, 14 Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 15 Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16 Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. 17 La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.
Commento
La genealogia di Gesù ci offre una elenco di nomi, che potrebbero suonare come una noiosa cantilena, ma testimoniano la profonda appartenenza del Messia al genere umano, le cui miserie e grandezze egli, come Figlio di Dio, è venuto ad assumere su di sé, per portare a compimento il progetto del Padre.
L'incipit matteano "Genealogia di Gesù Cristo" richiama il titolo del libro della Genesi nella Bibbia greca ("dei Settanta"), chiamato appunto Libro delle genealogie. In questo senso Gesù appare nel Vangelo di Matteo come compimento della creazione nella pienezza dei tempi.
Il riferimento agli antenati di Gesù è presente sia nel Vangelo di Matteo che in quello di Luca, ma Matteo gli conferisce un'importanza particolare, aprendo con esso il suo racconto. Il nome "Gesù" significa in ebraico "il Signore salva", mentre "Cristo" è un appellativo che traduce in greco (Christos) l'ebraico "Messia". La parola significa "unto" con allusione al carattere profetico, sacerdotale e regale di Gesù; infatti era d'uso nella tradizione ebraica ungere con l'olio coloro che avevano ricevuto un mandato da Dio. Davide fu unto alla sua consacrazione come re (1 Sam 16,13); Aronne quando fu consacrato sacerdote (Lv 8,12), Eliseo (1 Re 19,16) e Isaia (Is 61,1) furono unti come profeti.
L'appellativo Gesù Cristo significa dunque il Salvatore promesso. Gesù è il sacerdote venuto a espiare i nostri peccati entrando "una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna" (Eb 9,12); Gesù è il profeta che illumina le tenebre dell'ignoranza nelle nostre anime e istruisce la nostra volontà, la "luce per illuminare le genti" (Lc 2,32) cantata da Simeone durante la presentazione al tempio; Gesù è il re venuto a regnare sui nostri cuori, affinché possano trovare la vera libertà dalle inquietudini di questo mondo, riposando in Dio.
Matteo seleziona e antepone negli anelli della catena genealogica i nomi del re Davide e di Abramo; perché Gesù è sia il messia regale, sia colui nel quale si adempie la promessa di una discendenza numerosa come la sabbia del mare (Gn 22,17), nell'universalità della sua missione.
La presenza di Ieconia ha una certa rilevanza: egli fu maledetto da Dio il quale gli precluse una discendenza dal trono di Davide, ma il suo nome in questa genealogia indica la capacità della grazia di prevalere sul peccato. Anche la presenza di Tamar (una prostituta) e delle altre tre donne straniere - Racab (cananea), Rut (moabita) Betsabea, moglie di Urìa l'hittita - indica che il piano di salvezza non è precluso a nessuno, e che l'irregolarità stessa della situazione in cui esse hanno concepito i loro figli non spezza il filo continuo dell'azione di grazia che Dio svolge nella storia.
La bontà di Dio corre di generazione in generazione. Quale gloria se i nostri nomi trovassero posto nel suo libro, pur dimenticati dagli uomini!
Preghiera
Scrivi i nostri nomi sul libro della vita Signore; affinché possiamo prendere parte alla tua famiglia celeste, nonostante le nostre mancanze e per l'azione della tua grazia. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona
lunedì 16 dicembre 2024
Fermati 1 minuto. In chi o in cosa risiede l'autorità della chiesa?
Lettura
Matteo 21,23-27
23 Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?». 24 Gesù rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. 25 Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: "dal Cielo", ci risponderà: "perché dunque non gli avete creduto?"; 26 se diciamo "dagli uomini", abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». 27 Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Commento
La domanda dei capi dei sacerdoti del tempio riguardo l'autorità di Gesù si riferisce alla cacciata dei venditori dal cortile esterno, alla sua predicazione e alle guarigioni operate. Gesù non è un sacerdote secondo la legge, non è un levita, né uno scriba. Egli è il sacerdote celeste e "non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso" (Eb 7,27).
L'autorità di Gesù viene direttamente dal Padre; mentre i sommi sacerdoti, che rispondendo falsamente di non sapere da dove viene l'autorità di Giovanni, si mostrano ignoranti e incapaci di insegnare con autorità.
Questo episodio evangelico ripropone a noi cristiani una domanda essenziale: da dove proviene l'autorità della Chiesa? Sappiamo che questa domanda ha generato delle risposte divisive nella storia, ma non possiamo fare a meno di porcela e di cercare una risposta. Diversamente, cadremmo nella stessa ambiguità delle autorità giudaiche con cui si confrontò Gesù.
Mentre i protestanti riconoscono come autorità suprema la Scrittura, i cattolici aggiungono a questa il magistero della chiesa e l'autorità del vescovo di Roma; gli ortodossi, invece, si richiamano alle dichiarazioni dei concili ecumenici e dei sacri sinodi.
Di fronte a tante e diverse interpretazioni del cristianesimo si potrebbe restare confusi, ma una cosa è certa: l'autorità della Chiesa proviene direttamente dal suo capo: Gesù Cristo, che la vivifica con lo Spirito Santo, il quale ci guiderà fino al compimento escatologico della storia. La Chiesa non è orfana, non è una pecora senza pastore e non ha bisogno di un "vicario", perché non è abbandonata a se stessa. Cristo è la sua guida e parla al suo popolo mediante l'esempio della propria vita, si comunica a ogni credente mediante la grazia battesimale e il nutrimento della Santa cena.
Preghiera
Vivifica con il tuo Spirito, Signore, la tua santa Chiesa e guidala verso l'unità, affinché i tuoi discepoli siano una cosa sola con te. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona
domenica 15 dicembre 2024
I tratti del buon ministro del vangelo
sabato 14 dicembre 2024
Giovanni della Croce e la fiamma dell'amore divino
Dove ti sei nascosto,
Amato, lasciandomi a gemere?
Come il cervo corresti,
dopo avermi ferito:
ti uscii dietro gridando, e te n'eri andato.
Pastori, voi che andate
da un ovile all'altro su all'altura:
se per caso vedrete chi più di tutti amo,
ditegli che soffro, languo e muoio.
Cercando il mio amore,
andrò per questi monti e rive,
non coglierò mai fiori,
né temerò le fiere,
e passerò oltre ai forti e alle frontiere.
(Giovanni della Croce, Canzoni tra l'anima e lo Sposo)
- Dal Martirologio ecumenico della Comunità monastica di Bose