Lettura
Luca 2,33-35
33 Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34 Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 35 perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
Commento
In occasione del rituale della circoncisione al tempio, Giuseppe e Maria si imbattono in Simeone, definito "uomo giusto e timorato di Dio" (Lc 2,25), al quale lo Spirito Santo ha promesso di contemplare il Messia prima di morire (Lc 2,26). Egli fa una predizione sui diversi atteggiamenti che la folla - i "molti" - mostrerà nei confronti dell'insegnamento di Gesù. Simeone sa scorgere la grande missione di quel bambino, destinato a essere il centro della storia, un "segno di contraddizione" (v. 34) con il quale si dovrà confrontare tutta l'umanità, nell'accettazione o nel rifiuto, nella salvezza o nel giudizio.
L'immagine del Signore come pietra d'inciampo è già presente nella letteratura profetica veterotestamentaria (Is 8,14-15). Cristo è rappresentato come pietra d'inciampo per coloro che non credono anche da Pietro (1 Pt 2,7-8).
Maria, la cui anima sarà trafitta dalla spada del dolore e della divisione, è intimamente partecipe del destino di Gesù. La madre secondo la carne dovrà imparare a crocifiggere la propria carne (cfr. Gal 5,24) per riconsiderare i rapporti familiari alla luce delle esigenze del vangelo. Ma lungi dal mortificare la propria vocazione materna, Maria diviene madre di tutti i credenti e con lei possiamo pregare, uniti nella speranza che vivifica la Chiesa.
Preghiera
Guida i nostri passi, Signore, sulla via del vangelo; affinché, resi partecipi dei tuoi misteri, possiamo conformarci a te e giungere al compimento della speranza di vita eterna. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona