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Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto
Ministro della Christian Universalist Association
Ministro della Christian Universalist Association
domenica 31 luglio 2022
Ignazio di Loyola, soldato di Cristo
How many loaves do you have?
Quanti pani avete?
giovedì 28 luglio 2022
Fermati 1 minuto. Tutti presi nella stessa rete
mercoledì 27 luglio 2022
1 Minute Gospel. Rich toward God
Fermati 1 minuto. Arricchire davanti a Dio
Guigo I, certosino. Inchiodata alla croce va adorata la verità
martedì 26 luglio 2022
1 Minute Gospel. The righteous will shine like the sun
Fermati 1 minuto. I giusti splenderanno come il sole
lunedì 25 luglio 2022
1 Minute Gospel. The Son of Man came to serve
Reading
Matthew 20:20-28
21 “What is it you want?” he asked.
She said, “Grant that one of these two sons of mine may sit at your right and the other at your left in your kingdom.”
22 “You don’t know what you are asking,” Jesus said to them. “Can you drink the cup I am going to drink?”
“We can,” they answered.
23 Jesus said to them, “You will indeed drink from my cup, but to sit at my right or left is not for me to grant. These places belong to those for whom they have been prepared by my Father.”
24 When the ten heard about this, they were indignant with the two brothers. 25 Jesus called them together and said, “You know that the rulers of the Gentiles lord it over them, and their high officials exercise authority over them. 26 Not so with you. Instead, whoever wants to become great among you must be your servant, 27 and whoever wants to be first must be your slave— 28 just as the Son of Man did not come to be served, but to serve, and to give his life as a ransom for many.”
Comment
In the Gospel of Mark, we witness the request made to Jesus by James and John to be able to sit one on his right and the other on his left in the kingdom of heaven, while in the Gospel of Matthew the same request is made by the mother, perhaps for fear of being not very humble towards the other apostles. In any case, the other ten expresses their indignation, thereby showing that they are more or less on the same level; Jesus' answer, in fact, sounds like an admonition to all of them.
Who among us would not want the guarantee of a privileged place next to Jesus? Perhaps we would also be willing to accept the tribulations of this life, to "drink the cup" of the Lord, as James and John profess they are willing to do. Then eternal bliss could appear to us as a "reward" that is due to us by right, perhaps to the detriment of others, considered less "deserving".
In this way, the profound meaning of salvation is not understood: his being a free gift from the Father, by virtue of the ransom made by the Son. If we start from this premise, then the attitude that follows can only be one of profound humility: first of all towards God, who has released us from the chains of this world, freeing us from sin and death.
The chains of this world are enslavement to a logic of prevarication on one another, a continuous feeling of competition that distresses us worries us, and makes us slaves to our disordered ambitions.
But the attitude of humility that comes from feeling saved by grace must also characterize relationships with our neighbors. What do we deserve more than him before him who redeemed us at the price of his blood?
Jesus 'response to the request for a privileged place in the kingdom to come thus creates a singular paradox: between slavery to the logic of the world and on the other hand to the spirit of service, making ourselves "servants" - to use Jesus' own words - of our brothers and our sisters.
In the Church there is no room for the will to dominate; all authority must be exercised on the model of Jesus, as a service to others and not for personal interest. The Gospel calls us to conform to the beloved Son, in whom the Father was pleased (Mt 3:17), the Son who came into the world to serve and not to be served (Mt 20:28).
Prayer
Help us to understand, o Lord, that to reign with you is to place ourselves at the service of your Word, which proclaims freedom from the snares of death and sin; so that we can share on earth and celebrate the joy of your salvation in heaven. Amen.
Fermati 1 minuto. Il Figlio dell'uomo è venuto per servire
Chi di noi non vorrebbe la garanzia di un posto privilegiato accanto a Gesù? Forse saremmo anche disposti ad accettare le tribolazioni di questa vita, a "bere il calice" del Signore, come Giacomo e Giovanni professano di essere disposti a fare. Allora la beatitudine eterna ci appare come un "premio" che ci spetta di diritto, magari a scapito di altri, che riteniamo meno "meritevoli".
domenica 24 luglio 2022
Salvation is at a high price or cheap?
Salvezza a caro prezzo o a buon mercato?
venerdì 22 luglio 2022
Fermati 1 minuto. L'incontro che si fa annuncio
giovedì 21 luglio 2022
1 Minute Gospel. Let's not stop on the threshold
Fermati 1 minuto. Non arrestiamoci sulla soglia
Matteo 12,46-50
46 Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. 47 Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». 48 Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 49 Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; 50 perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».
Commento
Mentre Gesù è circondato dalla folla, sua madre e i suoi fratelli cercano di parlargli, probabilmente per metterlo in guardia dall'agire con imprudenza. Va tuttavia rilevato che i parenti di Gesù "stavano fuori" (v. 46); sono lontani da lui, non sono lì per ascoltare la sua predicazione, ma ne reclamano "il possesso".
Non ci è lecito pensare di avere un legame privilegiato con Dio per una appartenenza formale nei suoi confronti, fosse anche il battesimo e l'incorporazione nella sua Chiesa. Il rapporto di familiarità con lui, di familiarità fraterna e, addirittura, "materna", ovvero capace di generarlo nelle nostre anime, passa attraverso l'umile ascolto della sua Parola e l'esercizio della volontà del Padre.
Preghiera
Nessuna solitudine, Signore, è colmata in pienezza finché non conosce te; rendici capaci di trovarti attraverso la tua parola e il tuo operare con il padre e lo Spirito Santo. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona
mercoledì 20 luglio 2022
1 Minute Gospel. One hundred for one
Fermati 1 minuto. Il cento per uno
martedì 19 luglio 2022
Assidui e concordi nella preghiera. Commento al Salterio - Salmo 7
lunedì 18 luglio 2022
1 Minute Gospel. Jesus consecrates the time of rest
Fermati 1 minuto. Gesù consacra il tempo della sosta
Lettura
Luca 10,38-42
38 Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. 39 Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; 40 Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, 42 ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».
Commento
Lungo il cammino Gesù decide di fare una sosta a casa di Marta e Maria, sorelle del suo amico Lazzaro. Le due donne mostrano atteggiamenti contrapposti, ma entrambi importanti nella Chiesa: Marta, con il suo servizio attivo mostra la diakonìa, il prendersi cura del Signore, presente in ogni persona bisognosa; Maria è l'esemplare della discepola dedita all'ascolto di Dio. Degna di nota è la posizione assunta da quest'ultima, seduta davanti a Gesù, tipica del discepolo e a quei tempi del tutto inusuale per una donna.
Il Signore non rimprovera a Marta il suo servizio, ma il suo essere "tutta presa"; letteralmente "assorbita" (gr. periestàto) per il grande servizio. Gesù consacra il tempo della sosta, dedicato al suo ascolto. Se non esita di compiere miracoli e guarigioni in giorno di sabato, al tempo stesso porta la sacralità del riposo sabbatico nel quotidiano. Non c'è attività così importante che possa distoglierci da una pausa per ascoltare la sua parola.
Gesù rimprovera a Marta di preoccuparsi e agitarsi per troppe cose. Innanzitutto, qualsiasi opera di servizio deve essere da noi svolta con una azione quieta: con le mani dobbiamo servire, ma con le orecchie dobbiamo ascoltare la voce del Cristo.
Quando Gesù vuole essere accolto nelle nostre vite non ci chiede di "strafare". L'apostolato, il servizio di Cristo nel nostro prossimo, non può schiacciare e annullare lo spazio indispensabile riservato alla contemplazione, e alla lode di Dio, vero nutrimento e ristoro dell'anima.
Cammino e sosta, scandiscono la vita di Gesù, come una melodia in cui le pause sono importanti quanto le note. Egli ci esorta alla semplificazione della nostra vita esteriore ed interiore; ci libera dagli affanni chiamandoci alla semplicità e alla gioia del discepolato, che è sapiente equilibrio tra il fare e l'ascoltare, il servizio e l'adorazione: faremo così una cosa senza trascurare l'altra, compiendo "la giustizia e l'amore di Dio" (Lc 11,42).
Preghiera
Signore, noi ti adoriamo, in ascolto, seduti ai tuoi piedi. La tua parola alimenti in noi l'amore contemplativo e l'ardore per la vita apostolica; senza che mai perdiamo l'attenzione verso la tua presenza. Amen.
- Rev. Dr. Luca Vona