Lettura
Salmi 19
1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2 Ti ascolti il Signore nel giorno della prova,
ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.
3 Ti mandi l'aiuto dal suo santuario
e dall'alto di Sion ti sostenga.
4 Ricordi tutti i tuoi sacrifici
e gradisca i tuoi olocausti.
5 Ti conceda secondo il tuo cuore,
faccia riuscire ogni tuo progetto.
6 Esulteremo per la tua vittoria,
spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio;
adempia il Signore tutte le tue domande.
7 Ora so che il Signore salva il suo consacrato;
gli ha risposto dal suo cielo santo
con la forza vittoriosa della sua destra.
8 Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli,
noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio.
9 Quelli si piegano e cadono,
ma noi restiamo in piedi e siamo saldi.
10 Salva il re, o Signore,
rispondici, quando ti invochiamo.
Commento
Il Salmo 19 è un Salmo regale, una preghiera per intercedere dal Signore la protezione e la vittoria del re, prima della sua partenza per la battaglia. Secondo una lettura messianica, nella figura del re di Israele possiamo scorgere il Cristo, capo della Chiesa e «consacrato» del Signore (v. 7). Le sue preghiere e la sua oblazione (v. 4) sulla croce ci rendono forti nel suo nome (v. 2).
Per esprimere la richiesta di protezione (v. 2) il Salmo intercede letteralmente con le parole «ti porti in alto», chiedendo a Dio di condurre il re in un luogo inaccessibile ai suoi nemici. Gesù trionferà sui suoi nemici innalzato sulla croce al Monte Calvario e il suo trionfo sarà sancito dalla risurrezione e successiva ascensione.
Il nome del Signore, nominato tre volte (vv. 2.6.8), che ha grande risalto nei Salmi (cfr. 43,6; 53,8), esprime la sua stessa persona. Il riferimento al «Dio di Giacobbe» esalta la figura del padre di Israele, modello esemplare di fede. Anche Davide, affrontando il gigante Golia dichiara di venire nel nome del Signore, Dio delle schiere d'Israele (1 Sam 17,45).
I carri e i cavalli, di cui si vantano gli avversari del Signore (v. 8) erano utilizzati dagli eserciti in guerra come armamento sofisticato. Nella Bibbia, carri e cavalli sono spesso presentati come simbolo di idolatria, perché l'uomo è tentato di attribuire più alla loro efficienza che alla potenza di Dio il successo delle proprie imprese (cfr. Is 30,16). Il salmista pone invece al centro della preghiera l'iniziativa di Dio e la fiducia di chi confida in lui, sorgente di salvezza. L'ultima parola decisiva nella vittoria contro i nemici spetta al Signore, non agli uomini e alle loro cose, per quanto grandi e potenti esse siano.
Alla richiesta di aiuto del popolo fa riscontro la positiva risposta del Signore, che risponde con l'oracolo del sacerdote dal Tempio di Gerusalemme (vv. 3.7) e dal tempio celeste («dal suo cielo santo», v. 7), sancendo la vittoria militare del re (vv. 7-10). La fiducia che anima la preghiera fervente è attestata dalla formula «ora so», letteralmente «ora so bene» che ricorre spesso nei Salmi (cfr. 55,10; 134,5; 139,13) e denota l'esperienza personale dell'aiuto di Dio. In Cristo e nel suo sacrificio perfetto possiamo trovare la certezza di essere salvati.
- Rev. Dr. Luca Vona