Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

mercoledì 7 dicembre 2022

Assidui e concordi nella preghiera. Commento al Salterio - Salmo 16,10-15

Lettura

Salmo 16,10-15

10 Essi hanno chiuso il loro cuore,
le loro bocche parlano con arroganza.
11 Eccoli, avanzano, mi circondano,
puntano gli occhi per abbattermi;
12 simili a un leone che brama la preda,
a un leoncello che si apposta in agguato.
13 Sorgi, Signore, affrontalo, abbattilo;
con la tua spada scampami dagli empi,
14 con la tua mano, Signore, dal regno dei morti
che non hanno più parte in questa vita.
Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre
se ne sazino anche i figli
e ne avanzi per i loro bambini.
15 Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua presenza.

Commento

Il Salmo 16 prosegue descrivendo l'oppressione del giusto da parte degli empi, rappresentata con le immagini di un assedio ("mi circondano, puntano gli occhi per abbattermi"; v. 11) e di un leone pronto all'agguato (v. 12). Il leone è un simbolo ambivalente nelle Scritture, ricorrendo a volte per rappresentare Israele, Davide e il Messia (Gen 49,9; Nm 23,24; Ez 19,1-9; Ap 5,5) sia, in diversi salmi, come rappresentazione del malvagio che perseguita il giusto (cfr. Sal 7,3; 10,9).

Anche la "spada di Dio" è un tema molto noto nella Bibbia (cfr. Es 15,9; Ez 21,3; Eb 4,12). Nel libro dell'Apocalisse fuoriesce dalla bocca del Verbo di Dio (Ap 1,11-16), come a rappresentare che la parola delle Scritture giudicherà ogni uomo.

Il salmista chiede a Dio di saziare dei suoi beni il ventre degli empi. Il termine, che va più fedelmente tradotto con "provviste", deve avere qui un senso non benefico ma ostile, rimandando alla punizione dei malvagi anche nella loro discendenza, secondo la concezione veterotestamentaria della solidarietà familiare nel bene e nel male.

L'immagine della manifestazione del volto splendente di Dio è più volte invocata nei salmi (cfr. 4,7; 31,17; 67,2; 80,4), come esperienza spirituale intensa e appagante ("mi sazierò"; v. 15) dell'uomo giusto riconosciuto da Dio e ammesso alla sua presenza, percepibile nel tempio con gli occhi della fede e concessa "al risveglio" (v. 15) dal sonno della morte. Il cristiano può riconsocere il giusto nel Risorto e in ogni credente giustificato per mezzo della croce di Cristo e santificato dallo Spirito.

- Rev. Dr. Luca Vona