Un Metodista è quegli che ama il Signore Dio con tutto il suo cuore, con tutta l'anima sua, con tutta la mente sua, e con tutta la forza sua. Dio è la gioia del suo cuore, ed il desiderio dell'anima sua, la quale grida continuamente, 'Chi è per me in cielo, fuor che te? Io non voglio altri che te in terra, Il mio Dio ed il mio tutto!' [...] L'amore perfetto avendo ora cacciato fuori la paura, egli è sempre allegro.
E quello che ha questa speranza, così piena dell'immortalità, 'in ogni cosa rende grazie', sapendo che questa (qualunque sia) 'è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di lui'. Da Lui, perciò riceve tutto allegramente dicendo, 'Buona è la volontà del Signore'; e sia che Egli dia sia che tolga, egualmente benedicendo il nome del Signore [...] e in ogni cosa affidandosi a Lui, dopo aver manifestato la sua richiesta con ringraziamento.
Poiché, in vero, non resta mai d'orare e in ogni momento il linguaggio del suo cuore è questo: 'A te è la mia bocca, benché sia senza voce; ed il mio silenzio parla a te'. Il suo cuore si leva a Dio in ogni tempo ed in ogni luogo. In ciò non è impedito mai, tanto meno interrotto, da alcuna persona o cosa.
E amando Dio, ama il suo prossimo come se stesso; ama ognuno come l'anima propria.
[...] il suo desiderio è rivolto a Dio ed alla memoria del suo nome.
Essere conforme a questo unico desiderio è l'unico intento della sua vita; cioè, non di fare la sua propria volontà, ma la volontà di Colui che l'ha mandato.
Corre nella via dei comandamenti di Dio, poiché Egli ha allargato il suo cuore. Per conseguenza osserva tutti i comandamenti di Dio con tutta la forza sua, perché la sua ubbidienza è in proporzione al suo amore, la sorgente dalla quale scaturisce. Continuamente presenta l'anima sua ed il suo corpo, 'ostia vivente, santa, accettevole a Dio' [...] dedicando se stesso, tutto ciò che ha, tutto ciò che è, alla sua gloria. i suoi affari e le sue ricreazioni, come anche le sue preghiere, tutte servono a questo grande fine.
- John Wesley, La perfezione cristiana, ed. Claudiana, pp. 35-38
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lunedì 20 giugno 2016
giovedì 9 giugno 2016
La circoncisione del cuore
Proponete una sola felicità alle vostre anime, un'unione con Lui che le fece, l'avere comunione col Padre e col Figlio, l'essere congiunti col Signore in un solo Spirito. Un solo scopo dovete avere fino alla fine del tempo, il godimento di Dio nel tempo e nell'eternità. Desiderate altre cose solo in quanto tendano a questo: amate la creatura in quanto conduce al Creatore. Ma in ogni passo che facciate, sia questo il punto glorioso, che segni il vostro fine. Sia subordinato a ciò ogni affetto, pensiero, parola ed azione. Qualunque cosa desideriate o temiate, qualunque cosa cerchiate o evitiate, qualunque cosa pensiate, diciate o facciate, sia, per la vostra felicità in Dio, il solo fine e la sola sorgente del vostro essere. [...] Ecco la somma della legge perfetta, la circoncisione del cuore. Ritorni lo Spirito a Dio che lo diede, con l'intero seguito dei suoi affetti.
[...] Nell'agosto [1738] ebbi un lungo colloquio con Arvid Gradin, in Germania. Dopo che mi ebbe dato un resoconto della sua esperienza, desideravo che mi desse, per iscritto, una definizione della "piena certezza della fede", che mi diede nelle parole seguenti: Requies in sanguine Christi; firma fiducia in Deum, et persuasio de gratia divina; tranquillitas mentis summa, atque serenitas et pax; cum absentia omnis desiderii carnalis, et cessatione peccatorum etiam internorum ("Il riposo nel sangue di Cristo; una ferma fiducia in Dio, e persuasione della grazia divina; la massima tranquillità, serenità e pace della mente, con l'assenza di ogni desiderio carnale, e con la cessazione dei peccati, anche interiori").
Questa fu la prima spiegazione che ho sentito mai da alcun vivente, di ciò che avevo imparato prima per mio conto dagli oracoli di Dio, e per il quale avevo pregato (con la piccola compagnia dei miei amici) e aspettato per parecchi anni.
- John Wesley, La perfezione cristiana, ed. Claudiana, pp. 33-35
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