Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

Storia dell'Universalismo cristiano

L'Universalismo, come concetto di salvezza per tutto il creato (angeli e uomini, anche se peccatori o dannati, e perfino demoni), è assimilabile alla dottrina dell'apocatastasi, che fu espressa per primo da Origene. Essa fu variamente ripresa, nel corso dei secoli, da una serie di teologi ortodossi, come San Gregorio di Nissa (335-ca.395) e San Gregorio Nazianzeno (329-ca.390), ed eterodossi, come Diodoro di Tarso, Teodoro di Mopsuestia, Giovanni Scoto Eriugena e Amaury di Béne.

Nel '500 la dottrina fu espressa da alcuni esponenti anabattisti, soprattutto Hans Denck, mentre in Inghilterra l'ambiente divenne favorevole allo sviluppo di questo concetto soprattutto dopo che, nel 1563, furono pubblicati i Trentanove Articoli, la serie delle formule dottrinali della Chiesa d'Inghilterra, i quali non contenevano più (rispetto ai precedenti Quarantadue Articoli del 1552) un preciso divieto contro l'Universalismo. In seguito, nonostante il Parlamento inglese del 1648 condannasse come eretica questa dottrina, difesa comunque da riformatori sociali come Gerrard Winstanley, grazie alla sconfitta dei sostenitori di Carlo I d'Inghilterra (1625-1648) nel 1649 e alla salita al potere di Oliver Cromwell (1599-1658) la condanna passò nel dimenticatoio e le idee universaliste poterono finalmente svilupparsi.

Molto diversa fu la situazione in altri paesi europei: per esempio in Francia il medico e mistico Georges de Benneville (1703-1793) fu condannato a morte per le sue prediche universaliste ed anche perché era stato coinvolto nella rivolta dei camisardi. Graziato, letteralmente davanti al boia, per l'intervento diretto del re Luigi XV (1715-1774), Benneville si trasferì dapprima in Germania, e poi, nel 1741, in America, dove per più di 50 anni egli diffuse le sue idee nella Pennsylvania, Maryland, Virginia e Carolina del Nord e del Sud.

L'universalismo, come si è detto, si è sviluppato in America seguendo due filoni indipendenti tra loro: da una parte quello di John Murray, dall'altra le idee di Elhanan Winchester, discepolo del già citato mistico francese Georges de Benneville.

John Murray nacque il 10 dicembre 1741 ad Alton, nella contea inglese dello Hampshire, da una famiglia molto credente: il padre, anglicano, e la madre, presbiteriana, lo allevarono in un ambiente severamente religioso. All'età di dieci anni, M. si trasferì con la famiglia a Cork, in Irlanda e al rientro in Inghilterra nel 1760, egli aderì al metodismo, entrando nella congregazione guidata da George Whitefield.

Tuttavia non ci rimase molto, poiché poco dopo fu influenzato dalle idee del predicatore metodista gallese James Relly (1722-1778), fondatore della setta del rellyiti e divulgatore d'idee universaliste, che sosteneva il concetto che, se tutti gli uomini avevano peccato in Adamo, allora tutti erano salvi in Cristo.

Diventato un rellyite convinto, Murray fu ben presto scomunicato ed espulso dalla congregazione di Whitefield. Decise allora di emigrare in America nel 1770 e il 30 settembre tenne il suo primo sermone sul suolo americano a Good Luck, nello stato del New Jersey. A seguire si diede ad un'intensa campagna di predicazioni universaliste a Newport, Boston e Portsmouth e in altre città del New England.

Murray era un trinitario convinto, credeva in Dio come causa prima indivisibile, in un diavolo personale (in altre parole ogni persona ha un rapporto individuale con il concetto di diavolo e di malvagità) e negli angeli. La sua dottrina principale come universalista era che tutti erano salvi in Cristo, tuttavia, anche dopo la morte, molti avrebbero in ogni caso avuto un'esistenza misera finché non si fossero riconciliati con Dio.