Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

L'Universalismo cristiano oggi

L'universalismo è una visione della spiritualità inclusiva e aperta, piuttosto che ristretta e dogmatica. È l'opposto del fondamentalismo. Il fondamentalismo, in tutte le sue varie forme, insegna che solo una tradizione religiosa, libro, credo, chiesa o organizzazione è infallibilmente vera e tutte le altre sono false, e che alcune persone saranno permanentemente condannate da Dio all'inferno perché hanno scelto la religione sbagliata. L'universalismo, d'altra parte, insegna che la natura essenziale di Dio è l'Amore, che tutte le religioni contengono sia la verità che l'errore, che l'unico comandamento che conta davvero è amare gli altri come se stessi e che tutte le anime alla fine saranno salvate e perfezionate come parte del piano infallibile di Dio.

La parola "universalismo" è stata usata nel corso della storia principalmente per riferirsi a una visione universalistica del cristianesimo, perché è stato nel contesto della fede cristiana che l'universalismo si è sviluppato in una visione spirituale completa. Il termine "universalismo" è rivendicato da molti cristiani che credono in un Dio di amore e di salvezza per tutti. Gli Universalisti si riconoscono in questa visione teologica e usa la parola Universalismo come nome proprio di un importante sistema di credenze cristiane con una ricca eredità.

Altri termini ed eufemismi che a volte sono usati per significare sostanzialmente la stessa cosa dell'universalismo cristiano includono: riconciliazione universale, restaurazione o restituzione; la "speranza più ampia"; l'evangelo inclusivo; l'evangelo vittorioso; e la grazia irresistibile. La maggior parte di queste espressioni alternative sono usate principalmente da membri delle comunità cristiane conservatrici che credono nella salvezza universale, e che desiderano evitare di confondere o perdere il loro "pubblico" chiamando le loro convinzioni "universaliste", una parola che è associata negativamente da alcuni cristiani con l'Associazione degli Universalisti Unitariani.

Gli Universalisti cristiani credono che la corretta interpretazione del cristianesimo e della Bibbia non sia la visione fondamentalista esclusiva ("convertirsi o bruciare all'inferno"), ma una visione inclusiva della salvezza in cui tutte le persone - anche i morti nel peccato e i non credenti - alla fine troveranno la riconciliazione con Dio, pentendosi dei propri peccati e attraversando un processo di trasformazione, in modo che nessuno trascorra l'eternità all'inferno. I giudizi di Dio agiscono allo scopo di correggere e riformare; non sono l'espressione di rabbia vendicativa.

Questo punto di vista si basa sulla dichiarazione del Nuovo Testamento che Dio si è fatto presente in Cristo, riconciliando il mondo a Sé, non accusandolo per i suoi peccati, e che Dio ha mandato il suo Figlio per salvare (guarire e restaurare) il mondo, non per condannarlo. La Bibbia insegna che Cristo è immagine del Padre celeste, ha vinto il peccato e la morte dando la sua vita per noi e risuscitando dai morti; ne consegue che il peccato e la morte non possono essere permanenti. Nella risurrezione di Cristo, la vita di Dio ha "inghiottito" la morte, secondo gli scritti di san Paolo. Pertanto, come uomini amati da Dio, il nostro destino è quello di conformarci all'immagine di Cristo, "il secondo Adamo", ed essere come egli era ed è - la manifestazione e il compimento della nostra creazione nell'immagine divina - come descritto dal libro della Genesi - dalla quale siamo caduti solo temporaneamente nel peccato. Dio ha promesso di trasformare e restaurare tutti gli uomini: poiché "come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo" (1 Cor 15,22).

Queste idee piene di speranza costituivano gli insegnamenti originali della chiesa cristiana durante i suoi primi secoli, e oggi vengono rianimate tra molti cristiani di diverse denominazioni e tradizioni.