Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

Fondamenti biblici dell'Universalismo cristiano

L'universalismo, in senso cristiano, è la dottrina secondo cui tutti gli esseri umani, alla fine, saranno salvati e riconciliati con Dio. Questa visione si basa sull'idea che la misericordia di Dio non conosca limiti e che il Suo amore sia destinato a raggiungere ogni persona. L'universalismo non nega l'importanza della fede in Gesù Cristo, ma sottolinea che la salvezza finale, in ultima analisi, è un atto di grazia che si estende a tutti. Questo concetto ha radici profonde nella Bibbia, che ci presenta un Dio che desidera che tutti siano salvati e che ha compiuto un'opera di redenzione universale attraverso Cristo.

1. Il desiderio di Dio di salvare tutti

La Scrittura ci insegna chiaramente che il desiderio di Dio è che nessuno perisca, ma che tutti giungano alla salvezza. In 1 Timoteo 2:4, Paolo scrive:
"Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità."
In 2 Pietro 3:9, si ribadisce lo stesso concetto:
"Il Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come alcuni credono, ma è paziente verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti giungano a pentimento."
Questi passi mostrano un Dio che desidera ardentemente la salvezza di tutti, senza alcuna esclusione.

2. Il sacrificio di Cristo per tutti

Un altro fondamento biblico dell'universalismo è il sacrificio universale di Cristo. La morte di Gesù sulla croce è descritta come un atto di redenzione che riguarda tutta l'umanità, non solo un gruppo selezionato di persone. In 1 Giovanni 2:2, si afferma:
"Egli è il sacrificio espiatorio per i nostri peccati, e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo."
Questa affermazione suggerisce che il sacrificio di Cristo ha una portata universale, abbracciando l'intera umanità, e non è limitato a una sola nazione o a un gruppo specifico di persone.

In Giovanni 12:32, Gesù stesso dice:
"E io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me."
Questo passo implica che la morte di Cristo avrà un effetto universale, attirando tutte le persone a Lui, senza alcuna esclusione.

3. La riconciliazione universale in Cristo

La dottrina dell'universalismo si fonda anche sulla convinzione che Cristo abbia realizzato una riconciliazione universale tra Dio e l'umanità. In Colossesi 1:19-20, Paolo scrive:
"Poiché è piaciuto a Dio che abitasse in lui tutta la pienezza e che mediante lui riconciliasse con sé tutte le cose, tanto quelle che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli, stabilendo la pace mediante il sangue della sua croce."
Questo passo sottolinea che la riconciliazione operata da Cristo è di portata universale, comprendendo tutte le cose, sia terrene che celesti.

Anche in Efesini 1:10 si esprime un concetto simile:
"Egli ha deciso di riunire in Cristo tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra."
La visione biblica è chiara: la salvezza attraverso Cristo è una salvezza che si estende a tutto il creato.

4. L'inclusività del Vangelo

Il Vangelo è annunziato a tutte le persone, senza discriminazioni. Gesù stesso commissiona ai suoi discepoli di andare in tutto il mondo per predicare il Vangelo a ogni creatura:
"Andate per tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura." (Marco 16:15).
Questo comando implica che il messaggio di salvezza sia destinato a tutti, senza limitazioni. L'inclusività del Vangelo suggerisce un piano divino che riguarda ogni essere umano, e non solo un gruppo particolare.

In Apocalisse 7:9, Giovanni descrive una visione di una grande folla di persone che nessuno può contare, provenienti da ogni nazione, tribù, popolo e lingua, che stanno adorando Dio e l'Agnello. Questo passo suggerisce che, alla fine, tutte le persone saranno incluse nel regno di Dio.
"Dopo questo vidi una grande folla, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con palme nelle mani." (Apocalisse 7:9).

5. Il giudizio finale e la speranza di salvezza

Alcuni passaggi biblici che trattano il giudizio finale sono spesso interpretati come un'espressione della misericordia universale di Dio. In 1 Corinzi 15:22, Paolo scrive:
"Poiché come in Adamo tutti muoiono, così anche in Cristo tutti saranno resi vivi."
Questo passo suggerisce che, attraverso la morte e la risurrezione di Cristo, tutti, non solo alcuni, parteciperanno alla vita eterna.

In Filippesi 2:10-11, si afferma:
"Affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio, nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre."
Questa visione implica che, alla fine dei tempi, tutti riconosceranno Cristo come Signore, ed è difficile immaginare come questo possa accadere senza che tutti siano, in qualche modo, ricondotti alla salvezza.

Conclusione

L'universalismo trova nei fondamenti biblici una solida base di speranza e di fiducia nella misericordia infinita di Dio. La Scrittura ci presenta un Dio che desidera sinceramente la salvezza di tutti, un sacrificio universale compiuto da Cristo per riconciliare ogni cosa a Dio, e una promessa finale di redenzione che abbraccerà tutta l'umanità. La salvezza, dunque, non è limitata a un piccolo gruppo di eletti, ma è destinata a tutti coloro che, in qualche modo, rispondono alla grazia di Dio. L'universalismo non nega la necessità della fede in Cristo, ma sottolinea che la misericordia di Dio è più grande di quanto possiamo immaginare e che, in ultima analisi, Dio vuole che tutti siano salvati.