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Il Rev. Dr. Luca Vona
Un evangelico nel Deserto

Ministro della Christian Universalist Association

martedì 21 giugno 2022

Assidui e concordi nella preghiera. Commento al Salterio - Salmo 4

Lettura

Salmi 4

1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo.
Di Davide.

2 Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia:
dalle angosce mi hai liberato;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
3 Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?
Perché amate cose vane e cercate la menzogna?
4 Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele:
il Signore mi ascolta quando lo invoco.
5 Tremate e non peccate,
sul vostro giaciglio riflettete e placatevi.
6 Offrite sacrifici di giustizia
e confidate nel Signore.
7 Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene?».
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
8 Hai messo più gioia nel mio cuore
di quando abbondano vino e frumento.
9 In pace mi corico e subito mi addormento:
tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.

Commento

Il Salmo 4 è una preghiera della sera, tutta intrisa di fiducia in Dio. Forte dell'esperienza del Signore, che lo ha liberato dal pericolo (v. 2) il salmista ammonisce coloro che ricercano cose vane e si precludono la salvezza che viene da Dio; poi si concentra sui frutti che Dio concede a chi si abbandona al suo amore.

L'invocazione introduttiva (v. 2) è una caratteristica delle lamentazioni individuali; in essa il salmista chiede l'intervento divino, affinché lo liberi, come già altre volte nel passato (v. 4) da ogni ingiusta oppressione. Dio è invocato come colui che ristabilisce la giustizia, un motivo spesso presente nei Salmi. Il richiamo è alla dichiarazione di innocenza che, contro le ingiuste accuse dei nemici, è comunicata all'interessato tramite l'oracolo sacerdotale nel tempio (cfr. 17,2; 35,23; 37,6). ma le Scritture individuano anche uno stretto legame tra la giustizia di Dio e l'opera della redenzione. Dio infatti è colui dal quale possiamo essere giustificati mediante la fede (cfr. Gn 15,6; Ger 23,6; Rm 3,21-30; Gal 2,15-21).

La liberazione dalle angosce (v. 2) è espressa nel testo originale ebraico con il perfetto precativo "fa' a me largo". L'immagine della campagna aperta a cui l'orante nella "stretta" dell'angustia aspira ricorre frequentemente nei Salmi (cfr. 18,20; 31,9; 66,12). Vi è forse un ricordo dell'antica vita nomadica vissuta in piena libertà nel deserto. Nel libro della Genesi (Gen 26,22) si legge che il patriarca Isacco "si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo chiamò Recobòt e disse: 'Ora il Signore ci ha dato spazio libero perché noi prosperiamo nel paese'".

Rivolgendosi ai vacillanti, il salmista dichiara vano il ricorso agli idoli anziché al Dio della Gloria (v. 3; così il testo ebraico e la versione greca dei Settanta: "'O figli d'uomo fino a quando la mia Gloria terrete in obbrobrio?'"). L'espressione ebraica utilizzata per "figli d'uomo" indica le persone benestanti e di una certa posizione sociale  (ebr. benè ish e non, sempliciemente, benè adam). La vanità e la mezogna cui fa riferimento il Salmo sono designazioni dispregiative degli idoli. L'insanabile tendenza del popolo eletto verso le pratiche idolatriche è spesso rinfacciata dai profeti (cfr. Ger 8,2).

Anche l'invito a offrire sacrifici di giustizia (v. 6) è una costante della predicazione profetica, contro una religiosità vissuta come sterile formalismo rituale. Le vittime offerte al Signore nel tempio devono esprimere e suggellare la fedeltà alla sua legge.

All'aspirazione inappagata verso il bene da parte dei "molti" (v. 7) il salmista oppone la sua convinzione che l'intima gioia che viene da Dio è un bene assai superiore a qualunque altro bene di questo mondo, qui raffigurato con la ricchezza derivante da un raccolto e da una vendemmia abbondanti (v. 8).

L'orante, come nel Salmo 3 evoca la quiete serena e gioiosa del sonno ristoratore del giusto, che niente potrà turbare. Pace e sicurezza sono, in conclusione, i beni superiori con cui il Signore arricchisce quanti pongono la propria fiducia in lui.

- Rev. Dr. Luca Vona